High-energy gravitational antennas: A theoretical approach |
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Authors: | F de Felice and R Turolla |
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Institution: | (1) Istituto di Fisica dell'Università, Padova, Italia;(2) International School for Advanced Studies, Trieste, Italia |
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Abstract: | Summary Devices exploiting nuclear resonances are believed to be very promising in detecting weak gravitational-wave perturbations.
The main difficulty with these systems is that the high-energy photons which induce the nuclear transitions need to travel
over distances comparable with the gravity wave wave-lengths (∼100 km) in order to lead to the absorption the largest frequency
shift, due to gravitational radiation. Here we show that, if these high-energy photons are not produced by nuclear de-excitation,
but by inverse Compton scattering of laser light with ultrarelativistic electrons, a deviation from the resonant frequencies
of the order of the gravity wave amplitude is still attained without the photon travel time being comparable with the gravitational-wave
periods.
Riassunto L'uso di apparati che sfruttano i processi di risonanza nucleare sembra essere promettente nella rivelazione delle onde gravitazionali.
La difficoltà maggiore in questi apparati è che i fotoni di alta energia che inducono le risonanze devono viaggiare per distanze
confrontabili con la lunghezza d'onda delle onde gravitazionali (∼100 km) per poter risentire della variazione di frequenza
massima dovuta all'interazione con le onde gravitazionali. Qui si mostra che se questi fotoni di alta energia sono prodotti
non dalla diseccitazione nucleare ma da urti Compton inverso di laser con particelle relativistiche, una deviazione dalla
frequenza di risonanza dell'ordine dell'ampiezza delle onde gravitazionali è ottenuta senza che il tempo di volo dei fotoni
sia confrontabile con il periodo delle onde gravitazionali stesse.
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Keywords: | Experimental tests of general relativity and observations of gravitational radiation |
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