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1.
Francesco Severi 《Annali di Matematica Pura ed Applicata》1960,49(1):283-298
Sunto Vengono qui continuaté le ricerche dell'Autore, dal 1909 in poi, intorno alla geometria sopra una varietà algebrica del corpo
complesso e si costruisce in particolare una esauriente teoria delle irregolarità della varietà, fondata sia sopra una loro
definizione geometrico-topologica, come sopra una loro definizione trascendente, stabilendosi inoltre l'equivalenza delle
definizioni.
A Giovanni Sansone nel suo 70mo compleanno.
Questa Memoria, preparata in occasione del giubileo scientifico del CollegaGiovanni Sansone, ed a lui dedicata, vuole anzitutto attestare la mia, anzi la nostra gratitudine, verso chi mi è stato efficientissimo Condirettore
per tanti anni, fin da quando cioè, per una deplorevole disposizione, restai solo nel Comitato Scientifico degli ? Annali
?, divenendone automaticamente, senza mia volontà, unico Direttore. Il Prof.Sansone fu il primo, in ordine di tempo, che scelsi per associarlo a me nella Direzione dell'antico e celebrato periodico. Con lui,
a nostra volta, scegliemmo d'accordo, a mano a mano, per successive cooptazioni, gli altri Colleghi. All'abilità e alla solerzia
tecnico-organizzativa di lui, siamo quasi interamente debitori dell'odierno prestigio e dell'attuale diffusione del nostro
Periodico, oggi patrimonio prezioso, materiale e morale, della matematica italiana.
La Memoria è stata preannunciata da una I Nota riassuntiva, contenente però quasi tutto l'essenziale, pubblicata nei Rendiconti
dell'Accademia Nazionale dei Lincei, seduta del 9 maggio 1959, e da una II Nota pubblicata nei Rendiconti della stessa Accademia,
seduta del 14 settembre 1959. I fondamenti della parte più moderna della geometria sopra una varietà (dell'ordinario corpo
complesso) i cui inizi spettano, come ben si sa, aNoether, furon posti in luce dalle seguenti Memorie dall'A. e da quelle di altri, con esse più o meno immediatamente collegate. Citazioni
più circostanziate trovansi nelle Memorie cui alludiamo dell'A., e cioè:Fondamenti per la geometria sulle varietà algebriche: I contributo, Rend. del Circolo Matematico di Palermo, 1909. —Fondamenti per la geometria sulle varietà algebriche: II Contributo, Annali di Matematica, 1951. —Fondamenti per la geometria sulle varietà algebriche: III Contributo, Annali di Matematica, 1956. Ivi son richiamate anche le Note preliminari dei Comptes Rendus, 1955, 1956, sulle forme differenziali
di 1a specie. —Fondamenti per la geometria sulle varietà algebriche: IV Contributo. La teoria delle irregolarità delle varietà algebriche, Rend. Acc. Naz. dei Lincei, 1956. —Fondamenti per la geometria sulle varietà algebriche: V Contributo. Ancora sulla teoria delle irregolarità, Memorie dall'Accademia Nazionale dei XL, 1957–58. I risultati della presente Memoria potranno essere confrontati con quelli
conseguiti daE. Marchionna nell'Appendice ch'egli, aderendo alla mia richiesta, ha aggiunte alla fine del mio Trattato citato nella nota (2) a piè della pag. 3 della presente Memoria (precisamente l'Appendice diMarchionna va da pag. 395 in poi). Il Trattato ha potuto essere completamente stampato, mercè la solerte cooperazione di lui, sia pel
coordinamento d'una parte della materia, come per la correzione d'una buona metà delle bozze del volume, ch'egli ha preso
in consegna quando il dattiloscritto non era neppure composto tipograficamente per intero. Per tutto ciò rinnovo qui al Prof.Marchionna l'espressione della mia viva gratitudine, alla quale si associeranno di certo quanti troveranno nel volume qualcosa di utile
pei progressi della geometria algebrica, sia nel dominio classico, come in quello astratto.
A proposito dei risultati contenuti nell'Appendice IV, devo ricordare che la relazione fra la somma dalle due ultime irregolarità
diV
d, la deficienza del sistema canonico parziale staccato sopra una ipersuperficieE elementare, dal proprio sistema aggiunto |E' |, nonchè la sovrabbondanza del sistema |E' | viene conseguita pure per via algebrico-geometrica, diversa da quella qui esposta, nella pag. 429 dell'Appendice predetta
e precedentemente nel lavoro diMarchionna
Sul teorema di Riemann-Roch, ecc. (Nota III), Lincei, 1958, p. 673. Una delle vie indicate daMarchionna, onde pervenire alla relazione cui s'allude, presuppone tuttavia, in un secondo tempo, il teorema (diKodaira) di regolarità dell'aggiunto. Questosecondo modo di deduzione permette di ottenere più rapidamente il risultato, ed ha il vantaggio di conseguirlo più in generale, in relazione
ad una generica ipersuperficieA non singolare, tracciata sopra unaV
d, priva di punti multipli; mentre qui (come nella Nota lincea preventiva) c'interessa di conseguire la relazione, di cui al
successivo n. 2, con una dimostrazione del tutto autonoma. nel quadro della geometria algebrica classica, in quanto sopra
la relazione cui si allude, noi vogliamo dipoi poggiare la deduzione di parecchie altre proprietà, stabilite daKodaira con mezzi di analisi, che si allontanano molto dal quadro predetto. Di ciò diremo più ampiamente nella presente Memoria e
nelle Memorie che continueranno la presente. 相似文献
2.
Luigi Fantappie 《Annali di Matematica Pura ed Applicata》1943,22(1):181-289
Sunto. Poichè le funzioni di più variabili complesse presentano particolarità profondamente differenti da quelle di una variabile,
si studiano i funzionali analitici lineari delle funzioni di più variabili mediante la loro ? indicatrice proiettiva ?, specialmente
adatta a metterne in luce le più intime proprietà. Il valore del funzionale lineare per una funzioney viene così espresso mediante una nuova formazione (il ? prodotto funzionale proiettivo ?
dell'indicatrice proiettivap per la funzioney variabile indipendente), la quale dipende bilinearmente e simmetricamente dalle due funzioni, e inoltre gode della notevole
proprietà di restare invariata di fronte a tutte le coppie di trasformazioni proiettive duali che si effettuino contemporaneamente
nei due spazi ove le due funzioni sono rispettivamente definite. Si mostra poi come il prodotto funzionale proiettivo possa
calcolarsi, nel caso che le funzioni si decompongano in fattori, e infine si studiano alcuni operatori lineari (? monovalenti
?) e alcuni funzionali lineari (? abeloidi ?) particolarmente interessanti. Questi funzionali abeloidi, caratterizzati dal
fatto di avere indicatrice proiettiva razionale, si calcolano infatti mediante integrali abeliani multipli e permettono l'integrazione
di quasi tutte le equazioni a derivate parziali della fisica matematica (di quelle lineari e a coefficienti costanti).
L'argomento di questa Memoria è stato sviluppato in una parte del mio corso di Alta Analisi del 1940–41, presso il Reale Istituto
Nazionale di Alta Matematica. 相似文献
3.
Bruno Pini 《Annali di Matematica Pura ed Applicata》1968,80(1):359-372
Sunto Un dominio limitato per il quale si possa assegnare un problema corretto di valori al contorno per una equazione quasi-ellittica
ma non ellittica presenta sempre dei punti angolosi; un intorno, sulla frontiera, di uno di questi punti si può suddividere
in porzioni e almeno in due di queste i dati differiscono anche numericamente. D'altra parte non è possibile ottenere uno
spianamento di tale intorno senza alterare il tipo dell'equazione. In questioni di regolarizzazione è perciò utile possedere
una rappresentazione in {(xi, ..., xn) ε Rn; xk ≥0 per k =1, 2, ..., n}, nel caso di n variabili, di una soluzione dell'equazione ottenuta dalla data considerando solo la parte principale
con coefficienti costanti. Nella presente Nota trattiamo questo problema in un caso particolare.
Entrata in Redazione il 3 dicembre 1968. 相似文献
4.
Luigi Tanzi Cattabianchi 《Annali di Matematica Pura ed Applicata》1960,51(1):79-94
Sunto Ad una successione (complessa) |sn| associamo la successione trasformata |tn| mediante una matrice di sommazione regolare C; sono noti teoremi merceriani (per es.G. H. Hardy, E. R. Love) che dalla relazione sn — qtn → (1 — q)l deducono sn → l, sotto la condizione che il moltiplicatore q sia interno a determinati campi In questa NOta si considera C regolare non
negativa e, mediante l'introduzione di un' opportuna ? funzione di aderenza di un insieme in un altro ? e l'applicazione del
classico teorema del ? nocciolo ? diK. Knopp, si determinano campi più ampi di quello circolare stabilito daE. R. Love; si estende il risultato anche a matrici C regolari più generali mediante teoremi più recenti diR. P. Agnew eA. Robinson; inoltre si perfeziona il classico teorema diJ. Mercer-G. H. Hardy.
A Giovanni Sansone nel suo 70mo compleanno.
Il presente lavoro è stato oggetto di una comunicazione al VI Congresso Nazionale della Unione Matematica Italiana (Napoli, 11–16 settembre 1959). 相似文献
Summary Let |tn| be trasformed, by a regular summation matrix C, of a (complex) sequence |sn|. Mercerian theorems (e. g. G. H. Hardy, E. R. Love theorems) deduce sn → l from sn — qtn → (1 — q)l if q lies in a suitable domain. This paper is concerned with regular non-negative C. A suitable ? adherence-function of a set into another ? is introduced and theKnopp's ? Core theorem ? leads to wider domains thanE. R. Love circle. The result is extended to more general regular matrices C by means ofR. P. Agnew andA. Robinson theorems. The classicalJ. Mercer-G. H. Hardy theorem is also improved.
A Giovanni Sansone nel suo 70mo compleanno.
Il presente lavoro è stato oggetto di una comunicazione al VI Congresso Nazionale della Unione Matematica Italiana (Napoli, 11–16 settembre 1959). 相似文献
5.
Aldo Bressan 《Annali di Matematica Pura ed Applicata》1966,74(1):383-397
Sunto Si pongono le basi — direttamente in Relatività generale — di una generale teoria di materiali elastici capaci di elettro-magneto-strizione
(con deformazioni finite e coppie di contatto); in assenza di campo magnetico e coppie di contatto essa sostanzialmente si
riduce a una teoria di R. Toupin. In Relatività generale — ove la cosa è più agevole — si dimostra che è unica la parte simmetrica
del tensore energetico Eαβ alla quale corrisponde la forma, direi, più spontanea delle equazioni costitutive (nonostante, com'è noto, a priori Eαβ sia largamente indeterminato). Ciò accresce l'interesse di una certa determinazione di Eαβc recentemente considerata dall'autore in connessione con i solidi.
Lavoro eseguito nell'ambito dell'attività del gruppo di ricerca N. 29 del C.N.R., per l'anno accademico 1965–66. 相似文献
6.
Giovanni Zin 《Annali di Matematica Pura ed Applicata》1963,62(1):351-383
Sunto Si estende dapprima allo spazio euclideo a quattro dimensioni e poi allo spazio-tempo pseudoeuclideo la particolare classe
di funzioni tensoriali di un vettore che, in una memoria precedente dello stesso autore, era stata considerata limitatamente
allo spazio euclideo tridimensionale. Tali tensori godono della proprietà che al mutare del sistema di riferimento le espressioni
analitiche delle nuove componenti del tensore, scritte rispetto alle nuove componenti del vettore, conservano l'invarianza
formale. L'analisi di tali funzioni tensoriali mette in evidenza che le espressioni analitiche delle loro componenti risultano
indeterminate a meno di un piccolo numero di funzioni del solo modulo del vettore, chiamate funzioni di distanza (f. d. d.).
Dall' attuale analisi risulta che il numero delle f. d. d. atte ad individuare un tensore dello stesso ordine diminuisce con
l aumentare del numero delle dimensioni dello spazio. Così per il tenore del 20 ordine si hanno tre funzioni di distanza nell' S3 e due nell' S4. Per il tensore del 30 ordine si hanno 7 f. d. d. nell' S3 e 5 nell' S4. Il tensore ql, m, n emisimmetrico negli indici l ed n è individuato nello spazio-tempo da una sola f. d. d.
Nell' ultima parte della memoria si cerca un' interpretazione dell' elettromagnetismo di Maxwell-Lorentz mediante le dette
funzioni tensoriali nello spazio-tempo. Si compone il detto tensore emisimmetríco ql, m, n con il tetraelemento di linea oraria percorsa da una carica puntiforme in moto e si integra lungo la linea oraria. Il detto
tensore ql, m, n è funzione, appartenente alla classe in considerazione, del tetrasegmento che unisce il punto-evento in cui si trova la carica
con il punto-evento in cui si vuole calcolare il campo elettromagnetico da essa generato. Scegliendo opportunamente l' unica
f. d. d. che individua ql, m, n è possibile ottenere il tensore elettromagnetico generato dalla carica.
Si riesce così ad isolare l' aspetto geometrico dell' elettromagnetismo di Maxwell-Lorentz dall'aspetto analitico, che consiste
nella particolare f. d. d. del tensore elettromagnetico ql, m, n. 相似文献
7.
Pasquale Calapso 《Annali di Matematica Pura ed Applicata》1930,8(1):201-213
Sunto Nel presente lavoro è stabilita una trasformazione delle congruenzeW, secondo la quale il problema della determinazione di tali congruenze è ridotto alla formazione di una reteO dello spazio a quattro dimensioni, e di due altre tali reti equivalenti adO per trasformazioni conformi. Il caso in cui sulle superficie focali della congruenza si corrispondono le linee di curvatura,
è caratterizzato da una relazione fra le curvature isotrope delle retiO, da cui dipende il problema. 相似文献
8.
Elena Prestini 《Milan Journal of Mathematics》1988,58(1):81-89
The paper is an up to date survey of results on theL
p
boundedness, 1 ≤p ≤ ∞, of convolution operators with oscillating kernels, mainly Bochner-Riesz and the spherical partial sums operators in
ℝ
n
,n ≥ 2 and their maximal operators. Consequences are norm convergence and almost everywhere convergence of Fourier series.
Il lavoro è una rassegna di risultati, fino ai più recenti, sulla limitatezzaL
p
, 1 ≤p ≤ ∞, di operatori di convoluzione con nuclei oscillanti, con particolare riguardo agli operatori di Bochner-Riesz e agli
operatori somme parziali sferiche. Come applicazione si hanno teoremi di convergenza in norma e quasi ovunque per serie di
Fourier.
(Conferenza tenuta il 27 giugno 1988) 相似文献
(Conferenza tenuta il 27 giugno 1988) 相似文献
9.
Camillo Possio 《Annali di Matematica Pura ed Applicata》1941,20(1):313-329
Sunto Per rendere determinato il campo di moto stazionario di un fluido pesante con superficie libera, ilRayleigh, com'è noto, introduce una fittizia forza d'attrito che fa poi tendere a zero: l'A. dimostra come si possa giungere allo
stesso risultato, in modo più convincente, immaginando il moto stazionario come caso limite di un moto vario iniziatosi dalla
quiete. 相似文献
10.
Nicola Amoroso 《Annali di Matematica Pura ed Applicata》1927,4(1):279-299
Passato il periodo eroico dell'indirizzo funzionale nel campo delle equazioni differenziali, noi ci convinciamo ogni giorno
di più che quell'indirizzo ci consente, sì, di risolvere pienamente, in astratto, i problemi generali, ma si rivela molte
volte praticamente inefficace quando dal generale si passa al particolare, e si vuole individuare numericamente un integrale
particolare che corrisponda a determinate condizioni iniziali, in quanto esso non si presta ad applicazioni numeriche immediate.
Il metodo del fu ing.Nicola Amoroso contenuto in questa Memoria, e che si riferisce ad una particolare classe di equazioni, consente invece di giungere elegantemente,
in alcuni casi, a tali applicazioni. E per questo il suo carattere diventa particolarmente di attualità oggi, in cui tutta
una nuova corrente di studi nell'Analisi matematica — per opera diRunge, Whittaker, Ritz, ecc. — si indirizza appunto verso tali applicazioni. (Nota del prof.M. Picone). 相似文献
11.
Lucia Alessandrini 《Milan Journal of Mathematics》1998,68(1):59-120
Lo scopo di questo testo è di presentare i temi principali riguardanti le correnti positive su varietà complesse. L’importanza di questo strumento, per coloro che studiano geometria complessa, è evidente; tuttavia non è semplice tenere le fila di una grande quantità di contributi sull’argomento, alcuni dei quali sono ormai pietre miliari su questa via. Vorremmo quindi delineare una “mappa” dei contributi che ci sono sembrati particolarmente significativi; per ovvie ragioni, rimandiamo ai test originali non appena si voglia entrare nel merito dei singoli argomenti. Lo scritto è composto di due parti (oltre a una appendice dedicata al lettore che affronta per la prima volta il tema delle correnti positive): nella prima si trattano principalmente i temi in riferimento alle correnti positive e chiuse, storicamente la classe più importante di correnti per le varietà complesse, in quanto generalizzazione naturale delle sottovarietà. Nella seconda si espongono risultati su correntiT positive pluriarmoniche o plurisubarmoniche, cioè caratterizzate da una condizione imposta alla corrente $i\partial \bar \partial T$ , e naturali generalizzazioni delle funzioni plurisubarmoniche, nonché delle correnti chiuse. Questa scelta è motivata nel primo capitolo della seconda parte, partendo dall’ormai classico teorema di R. Harvey e J.R. Lawson che caratterizza tramite correnti positive e pluriarmoniche l’esistenza di metriche kähleriane su varietà compatte. 相似文献
12.
Francesco Severi 《Annali di Matematica Pura ed Applicata》1917,26(1):221-270
Sunto. La Memoria intende riaffermare, in relazione a taluni dubbi o critiche di O. Perron, il sostanziale rigore dei fondamenti
della geometria algebrica italiana. La polemica ha tuttavia una propria utile funzione, onde fissare circostanze che lo sviluppo
della geometria algebrica non aveva finora richiesto di approfondire. Vengon così arrecati ulteriori apporti a quei fondamenti,
alla cui elaborazione l'A. aveva con vari precedenti lavori contribuito: 1) si sbocca nel concetto generale di molteplicità
di intérsezione e si precisa il valore della rappresentazione di una varietà algebrica irriducibile priva di punti multipli,
come intersezionecompleta, semplice di forme, riconfermando altresì (ciò che l'A. aveva già mostrato in qualche esempio in un precedente stadio della polemica)
che, a riconoscere se date forme forniscono una tal rappresentazione, basta il metodo di eliminazione di Kronecker; 2) la
nozione d'intersezione integra nella sua più ampia generalità la nozione d'interferenza di varietà; 3) il teorema di Bézout esteso adr forme diS
r
riceve piena luce nei suoi aspetti algebrici e infinitesimali, anche quando vi sono infinite soluzioni e viene integrato
dal concetto dirisultante limite, che per fenomeni, a priori paradossali, non coincide sempre colrisultante formale, calcolato col metodo di Kronecker. 相似文献
13.
Ernesto Stagni 《Annali di Matematica Pura ed Applicata》1945,24(1):237-256
Sunto L'impostazione energetica del problema dell'instabilità dell'equilibrio porta ad un problema variazionale: di determinare
cicè una funzione η (configurazione) che renda minimo un rapportoK (carico critico). Tale problema conduce a sua volta ad un'equazione differenziale del 2o ordine difficilmente risolubile nei casi pratici.
Oppure si può ricorrere a due metodi approssimati: il metodo diRitz e il metodo delle successive approssimazioni. Questi metodi, che pure comportano notevoli difficoltà se condotti per via
analitica, trovano un'efficace applicazione se le configurazioni η vengono rappresentate numericamente, nel modo illustrato
nel testo. L'errore inerente alla rappresentazione numerica, per sua natura discontinua (divisione della struttura in intervalli
finiti) viene pressochè eliminato con l'introduzione di un termine correttivo.
Nel corso della Nota viene anche illustrata la seconda espressione del carico critico nel caso di aste compresse in sommità,
e viene dimostrato perchè tale espressione porti a risultati più approssimati. 相似文献
14.
Corradino Mineo 《Annali di Matematica Pura ed Applicata》1935,14(1):255-273
Sunto Si assumono come punti corrispondenti, sulla superficieS e ‘sull’ ellissoide, due punti situati su una stessa normale diS, ammettendo che l'angolo delle normali alle superficie in due punti corrispondenti sia una piccola quantità della quale si
possa trascurare il quadrato. Si confrontano in questa ipotesi gli elementi metrici diS con i corrispondenti ellissoidici, studiando in particolare le trasformate ellissoidiche delle geodetiche diS. Si fa una applicazione della teoria alla determinazione del ? geoide ? per mezzo delle deviazioni della verticale, ponendo
questa determinazione su fondamenti più rigorosi. 相似文献
15.
Giulio Andreoli 《Annali di Matematica Pura ed Applicata》1961,54(1):379-396
Sunto In un'algebra booleana finita si presenta il fatto nuovo che molte delle strutture in essa costruibili a partire dai suoi
elementi, sono intimamente connesse, si da essere aspetti diversi della stessa cosa.
Si rileva che funzioni intere (cioè quelle che si ottengono operando su una variabile booleana con le operazioni booleane)
matrici, ideali, filtri (e le formazioni più ampie che sono gli intervalli) e classi di equivalenza, mostrano appunto questo
allacciamento.
Inoltre, ognuna di queste formazioni dà in sostanza origine ad altre algebre booleane o a queste isomorfe, o di queste qiù
ampie.
Quindi, in un certo senso, il campo booleano è completo, riproducendosi in sè per quasi tutte le strutture in esso fattibili.
Ma vi è di piu. Se nella formulazione del concetto di misura si abbandona l'idea del numero, quale ? misura di estensione
?, riesce possibile stabilire un concetto di ? di stanza booleana ? di due elementi booleani, la quale soddisfi alla fondamentale
relazione triangolare e alla condizione di annullarsi quando e solo quando gli elementi coincidono.
Potremo perciò parlare di una metrica intrinseca di un'algebra diBoole; e attraverso opportune definizioni si può estendere questa metrica anche ad aggruppamenti di tre o quattro o più elementi.
Ma definita che sia questa metrica ? interna ? viene anche definita, oltre la struttura algebrica, e quella di geometria metrica,
una struttura topologica interna.
Ed è appunto quanto esprimiamo im questo lavoro, ricollegandoci ad altri precedenti (*)
A Enrico Bompiani in occasione del suo Giubileo scientifico 相似文献
16.
Dionisio Gallarati 《Annali di Matematica Pura ed Applicata》1955,38(1):225-251
Sunto Si studiano alcune questioni generali relative al contatto d'ordine assegnato di due ipersuperficie algebriche F e G dello
spazio Sr lungo una varietà & (r−2)-dimensionale, ottenendo fra l'altro una semplice condizione necessaria e sufficiente affinchè &, contata q volte, esaurisca
l'intersezione di F e G. In secondo luogo si considera il caso di due superficie algebriche immerse in una V
3
algebrica ed aventi un contatto semplice lungo una curva priva di punti multipli; ed in particolare, qualora V
3
sia lo spazio ordinario, si prova che certe condizioni segnalate daB. Segre come condizioni necessarie affinchè una data superficie F possa essere tangente ad un'altra superficie lungo un' assegnata
curva & (non singolare), sono anche sufficienti se l'ordine di F è inferiore a5. Infine si dà l'effettiva costruzione delle superficie circoscritte ad una superficie F d'ordine m=2, 3, 4, e si mostra come i metodi impiegati possano essere utilizzati anche quando si abbandoni l'ipotesi m<5. 相似文献
17.
Sunto Si introduce una definizione di spettro σ(f) per applicazioni continue definite in uno spazio di Banach. Tale definizione
coincide con quella classica nel caso in cui f sia lineare e continua. Alcuni dei risultati più noti della teoria spettrale
lineare vengono estesi al caso non lineare. In particolare si dimostra che σ(f) è chiuso e che la sua frontiera è contenuta
nello spettro puntuale approssimato σπ(f).
Entrata in Redazione il 17 giugno 1977.
Work performed under the auspices of the National Research Council of Italy (C.N.R.). 相似文献
Entrata in Redazione il 17 giugno 1977.
Work performed under the auspices of the National Research Council of Italy (C.N.R.). 相似文献
18.
In questa nota si affronta il problema della risoluzione di equazioni matriciali del tipoAX=B, doveA eB sono matrici a valori su un reticolo distributivo residuato rispetto a una moltiplicazione. In particolare, si individua
la più grande soluzione di una tale equazione e si danno condizioni relative alle soluzioni minimali. 相似文献
19.
Ennio De Giorgi 《Annali di Matematica Pura ed Applicata》1954,36(1):191-213
Sunto In questo lavoro do una definizione della misura (r − 1)-dimensionale della frontiera orientata di un insieme diBorel contenuto in uno spazio euclideo ad r dimensioni e dimostro alcune fra le più notevoli proprietà di tale misura.
Lavoro eseguito nell'Istituto Nazionale per le Applicazioni del Calcolo. 相似文献
20.
Dario Graffi 《Annali di Matematica Pura ed Applicata》1897,25(1):267-276
Sunto Mediante la trasformazione diLaplace, si stabilisce un teorema di reciprocità per le correnti elettriche che, comunque variabili nel tempo, percorrono una o più
reti di fili conduttori. Dal suddetto teorema, supposte nulle le condizioni iniziali, si deduce, in particolare, una formula
per il calcolo della corrente in un ramo della rete generata da una forza elettromotrice posta in un altro ramo, qualora sia
nota la corrente. in questo ultimo, generata da una forza elettromotrice continua o alternata posta nel primo.
Lavoro eseguito nel Seminario Matematico dell'Università di Bologna. 相似文献