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1.
Summary An anomalously high magnetic quenching of positronium at low field (a few kG) has been revealed in certain polymeric materials. To interpret the experimental results, the existence in the same specimen of two Ps-like centres is suggested. The ?normal? Ps-like centre is characterized by hyperfine splitting smaller by a factor not greater than 2 than that of free Ps. The ?anomalous? one shows hyperfine splitting in an order of magnitude weaker than for free Ps.
Riassunto Misure di spegnimento magnetico del positronio in alcuni polimeri hanno messo in evidenza un effetto anormalmente alto a bassi campi (alcuni kG). Per interpretare i risultati sperimentali si formula l'ipotesi dell'esistenza, nello stesso campione, di due differenti tipi di Ps. Quello ?normale? é caratterizzato da una separazione iperfine inferiore a quella del Ps libero per un fattore non superiore a 2; quello ?anomalo? ha una separazione iperfine inferiore per un ordine di grandezza a quello del Ps libero.
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2.
Summary We have generated complete theoretical seismograms, which include both body and surface waves, for realistic sources buried in a radially heterogeneous, anelastic, spherical Earth. The effect of the source finiteness on the time series, for a particular case, has been investigated by simulating rupture propagation along a fault plane with a series of point sources distributed along a straight line. On the time series, this source model seems to produce, by increasing the time duration of the rupture, a broadening of the body wave bursts, a shortening of the time lag between the phasesS andsS, and a decrease in the amplitude of body waves relative to surface waves.
Riassunto Si generano sismogrammi teorici completi, comprendenti sia onde di volume chesuperficiali, relativi a sorgenti sismiche realistiche in una struttura terrestre sferica, radialmente eterogenea e anelastica. L'effetto delle dimensioni non infinitesime della sorgente è analizzato simulando la propagazione di una frattura lungo un piano di faglia per mezzo di una serie di ?punti sorgente? distribuiti lungo una linea retta. Questo tipo di sorgente produce, con l'aumentare del tempo di propagazione della frattura, uno spargimento del pacchetto delle onde di volume, un accorciamento dell'intervallo di tempo tra le fasiS edsS e una diminuzione dell'ampiezza delle onde di volume rispetto a quelle superficiali.
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3.
Summary The echo ranges of 6921 sporadic meteors, determined by the Budrio meteor radar in April-September 1978 during a 15 hour interval around sunrise, are analysed. The variation of the mean ranges exhibits no correlation with the geomagneticK p index. The observed seasonal variation of the mean ranges at three times of the day is accounted for by the position of the Earth's apex. The mean ranges with respect to local sunrise in the meteor region show a variation with a minimum just after sunrise.
Riassunto Si analizzano le distanze degli echi da 6921 meteore sporadiche determinate utilizzando la stazione radar di Budrio nel corso di 15 ore di osservazioni centrate intorno all'alba nel periodo aprile-settembre 1978. Le variazioni delle distanze medie non evidenziano alcuna correlazione con l'indice geomagneticoK p. Le variazioni stagionali delle distanze medie osservate a tre ore diverse del giorno sono da attribuire alla posizione dell'apice della Terra. Le distanze medie rispetto alla locale alba nella regione delle meteore mostrano una variazione che presenta un minimo appena dopo l'alba.
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4.
Summary The critical behaviour of a class of Ornstein-Zernike systems,i.e. systems in which the direct correlation function has the range of the potential, is studied for a lattice gas with nearest-neighbour interaction. The generic critical behaviour is equal to that of the mean spherical model. The Percus-Yevick equation falls in a special class due to the vanishing of a suitable expansion coefficient at the critical point. This special class has classical (mean field) critical exponents but a non-classical and nonuniversal scaling function.
Riassunto Si presenta lo studio del comportamento critico di una classe di sistemi Ornstein-Zernike (sistemi in cui la funzione di correlazione diretta ha il raggio d'azione del potenziale) nel caso di gas reticolare con interazione a primi vicini. L'analisi mostra che, in generale, il comportamento critico presentato da questa classe risulta uguale a quello del modello sferico. L'equazione di Percus-Yevick cade in una speciale sottoclasse a causa dell'annullarsi al punto critico di un particolare coefficiente di sviluppo. Questa sottoclasse speciale ha esponenti critici classici (campo medio), ma funzioni di scala non classiche e non universali.
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5.
Summary This work analyses the setting-up of an optical head which allows the visualization of a section of the distribution of the flux of energy along the focal axis of optical systems in general and of solar concentrators in particular. A circular-type solar concentrator, with the reflector consisting of a plastic lamina aspirated by means of a pump, has been built. The distribution of the energy flux in the focus of this concentrator has been calculated by the theoretical method. Results are compared with experimental data obtained by means of the optical head.
Riassunto Questo lavoro analizza la messa a punto di una testa ottica che consente la visualizazione di una sezione della distribuzione del flusso di energia lungo l'asse focale di sistemi ottici in generale e in particolare di concentratori solari. è stato realizzato un concentratore solare di tipo circolare, con riflettore costituito da una lamina di plastica aspirata mediante una pompa. La distribuzione del flusso energetico nel fuoco di questo concentratore è stata ricavata per via teorica. è stato fatto un confronto con misure sperimentali ottenute mediante la testa ottica.
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6.
Summary Differences in radar backscattering observed with fan beam Doppler airborne ccatterometers inC andKu band, flown over crude oil artificial spills, are presented as proof that inKu band the mechanism of sea, clutter is due to the second-order Bragg term.
Riassunto La differenza di eco del mare, osservato con radar doppler con lunghezza d'onda di 5.3 cm e 2.3 cm montati su un aereo sorvolante una macchia di nafta greggia, è proposta come prova che il meccanismo responsabile dell'eco radar del mare a 2.3 cm è dovuto al secondo ordine di Bragg.

Резюме Исследуются различия в обратном рассеянии радарного сигнала в С-и Кц-зонах от поверхности разлитой сырой нефти. Доказывается, что в Кц-зоне механизм морских помех обусловлен членом Брэгга второго поряцка.
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7.
Summary Daily global solar-radiation sequences are studied for Italy. We show that the experimental data can be described as a first-order autoregressive stochastic process independent of locality or season: the only climatic information needed is the monthly average of the clearness index. We also show that the clearness index sequences can be transformed in sequences with normal distribution but with the same autocorrelation properties; it is then easy to construct synthetic sequences of radiation data with the same statistical properties as the real data, useful for performance prediction of solar systems.
Riassunto Si analizzano le serie temporali dei valori giornalieriK T (rapporto tra la radiazione solare globale su superficie orizzontale e la radiazione extra-atmosferica) per il territorio italiano. Si dimostra che i dati possono essere descritti con processi stocastici autoregressivi del primo ordine indipendentemente dalla località o stagione: la sola informazione necessaria è il valore medio mensile dei rapportiK T . Si dimostra inoltre che le successioni dei valoriK T possono essere trasformate in successioni con funzione di distribuzione normale e con le stesse caratteristiche statistiche di autocorrelazione dei dati originari; in tal modo è poi possibile costruire successioni di dati di radiazione, di lunghezza pari al numero di giorni in un mese e con le stesse proprietà statistiche dei dati sperimentali, utili per il calcolo delle prestazioni di sistemi solari.

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8.
Summary The stability of the solution of two-dimensional stationary Euler equations for rotating flows with a constant Coriolis force is studied. An Arnold theorem in which some sufficient conditions for the stability are given was used for this purpose. This theorem can be applied to a large class of geophysical flows.
Riassunto Si è studiata la stabilità delle soluzioni per le equazioni di Eulero stazionarie bidimensionali nel caso di un flusso in rotazione con una forza di Coriolis costante. A tal fine si è fatto uso di un teorema, dovuto ad Arnold, nel quale sono date le condizioni sufficienti per la stabilità del moto. Questo teorema può essere applicato ad una vasta classe di flussi geofisici.


Work supported by a CNR grant. Progetto Finalizzato Oceanografia.  相似文献   

9.
Summary The Knotek-Feibelman mechanism of desorption is analysed in the context of a microscopic dynamical theory that has been proposed recently for closed-band systems. To understand the physical contents of the general equations, the probabilityP of ionic desorption is derived analytically in several selected model situations as a function of the characteristic desorption timet o. Although typicallyt o is quite long compared to the inverse level widthW B −1, the results show very significant deviations from the limit of small velocities. This is due to the fact thatP is not primarly determined by the level width, but by the structures, like peaks and singularities, that are contained in the two-hole continuum. Such features, that are completely missed in the traditional approach that represents the continuum by a Lorentzian, are naturally enbodied in the present theory. They may originate from the position of the adatom energy level ɛ relative to the substrate band and/or by hole-hole correlation. When split-off localized states arise,P may become comparable with unity even in the limit of small velocities, giving raise to the Knoteck-Feibelman reneutralization bottleneck; however, this is not the case when the localized states are readsorbed by the continuum in the course of desorption. An explicit example of this behaviour is given. On the other hand, when ions desorb from ionic crystals with a large Madelung energy, the bond-breaking process may approach the sudden limit. A strongly nonadiabatic behaviour is then predicted, including a correlation-induced enhancement ofP by several orders of magnitude, even in bandlike situations. This rapid variation leads to suggestions for a new experiment that should enable us to see the effects of a fine tuning of the electronic parameters.
Riassunto Il meccanismo di Knotek e Feibelman di desorbimento è studiato nel contesto di una teoria quantistica dinamica che è stata recentemente proposta ed è applicabile al caso di sistemi con bande chiuse. Al fine di mettere in luce il contenuto fisico delle equazioni generali, si sono scelte alcune situazioni modello per le quali si è ottenuta analiticamente la dipendenza della probabilitàP di desorbimento ionico dal tempo caratteristico di desorbimentot o. Benchè tipicamentet o risulti molto piú lungo della larghezza inversaW B −1 del livello, i risultati dimostrano cheP può deviare in modo molto significativo dal limite di velocità basse. Infatti,P è determinato principalmente non dalla larghezza del livello, ma dalle strutture (picchi e singolarità) che sono contenute nel continuo. Questi aspetti sono ignorati completamente nell'approccio consueto, che rappresenta il continuo con una lorentziana, ma sono inclusi in questa teoria in modo naturale. Una possibile origine di strutture nel continuo è rappresentata da una posizione del livello eccentrica rispetto alla banda del substrato; un'altra, dalla correlazione buca-buca. Se ne risultano stati disereti isolati dal continuo,P può essere dell'ordine dell'unità anche nel limite di velocità basse, e questo è appunto il ≪collo di bottiglia≫ che impedisce la rineutralizzazione secondo Knotek e Feibelman; questo non avviene, però, se lo stato discreto è riassorbito dal continuo nel corso del desorbimento. Di tale fenomeno è fornito un esempio esplicito. D'altra parte, quando gli ioni desorbono da cristalli ionici con un'elevata energia di Madelung, il processo di rottura del legame può avvicinarsi al limite repentino. La teoria allora predice un comportamento fortemente non adiabatico, in cuiP è accresciuta di ordini di grandezza dagli effetti di correlazione, anche in situazioni in cui lo spettro è di tipo banda. Questa rapida variabilità diP porta a suggerimenti utili per verificare, con un nuovo esperimento, gli effetti di piccoli aggiustamenti dei parametri elettronici.
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10.
Summary The daily average air temperatures collected during 1984 in Udine and Lignano are studied using stochastic processes. In order to obtain the seasonal component, a computational method has been developed involving the Fourier expansion, while the study of the stationary residual series is carried out by means of ARMA recursive filters. It was found that an autoregressive model of the third order represents the residual data fairly well. This method may also be applied to other meteorological parameters with significant frequencies and with a time behaviour which can be made stationary at least in the wide sense. This work was carried out in the scope of the MICMET program which is aimed at obtaining a detailed analysis of micrometeorological phenomena in the region of Friuli-Venezia Giulia.
Riassunto La temperatura media giornaliera misurata a Udine e Lignano Sabbiadoro durante il 1984 è analizzata usando la tecnica dei processi stocastici. La stima della componente stagionale è rappresentata dall'armonica fondamentale dello sviluppo in serie di Fourier che, in media, ricopre oltre il 90% della varianza totale. Le serie residue, ottenute sottraendo la componente stagionale, sono studiate con le tecniche dei filtri ricorsivi lineari di tipo ARMA. Un modello stocastico autoregressivo del terzo ordine, AR(3), è risultato il piú adatto a rappresentare le serie residue stazionarie. Si danno ampi dettagli del metodo in quanto può essere generalmente impiegato per lo studio di altre grandezze meteorologiche che presentano frequenze significative e un andamento temporale che può essere reso stazionario almeno in senso lato. Questo lavoro è stato eseguito nell'ambito del progetto MICMET che è finalizzato a ottenere una dettagliata analisi dei fenomeni micrometeorologici nella Regione Friuli-Venezia Giulia.
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11.
Summary The dynamical theory of the dielectric function of classical dipolar liquids is extended by taking into account the dynamical behaviour of the Kirkwood correction factor and improving the treatment of the relaxation functions. Two- and three-dimensional systems are investigated. It is shown that the Kirkwood correction, related to shortrange interactions, has two dynamical effects: it leads to a viscous force and an orienting force, which decays exponentially with frequency. The formalism developed for liquids is extended for frozen rotators in solids.
Riassunto La teoria dinamica della funzione dielettrica dei liquidi dipolari classici è estesa prendendo in considerazione il comportamento dinamico del fattore di correzione di Kirkwood e migliorando la trattazione delle funzioni di rilassamento. Si studiano sistemi bi- e tridimensionali. Si mostra che la correzione di Kirkwood, connessa con le interazioni a corto raggio, ha due effetti dinamici: porta ad una forza viscosa e ad una forza di orientamento, che decade esponenzialmente con la frequenza. Il formalismo sviluppato per i liquidi ⪻ esteso per rotori ghiacciati nei solidi.
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12.
Summary The strong-motion accelerograms written by moderate and strong earthquakes occurring in Central Italy in recent years have been used to estimate physical quantities characterizing the spectrum of motion in the band of engineering interest (0.1 Hz≲f≲20 Hz). The source, propagation and site response parameters obtained in these analyses have therefore been employed to check if theoretical models may be used to correctly predict the trend of the peak values of seismic excitationvs. earthquake size in the areas investigated. For the selected data set, representative of a seismotectonic environment generating earthquakes with prevalent normal faulting (up to a magnitudeM l ∼7, at depths varying roughly from 5 to 15 km), the assumed spectral model allows successful statistical predictions showing that specific site response is the main factor responsible for the large fluctuations often observed in the data behaviour, at similar magnitudes and distances from focus.
Riassunto Gli accelerogrammi registrati in occasione di terremoti da moderati a forti nell'Italia Centrale negli ultimi anni sono stati utilizzati per la stima delle grandezze fisiche che caratterizzano lo spettro del moto nella banda di interesse ingegneristico (0.1 Hz≲f≲20 Hz). La parametrizzazione ottenuta per descrivere, mediamente, i meccanismi della sorgente, della propagazione e degli effetti di sito è stata quindi usata per verificare se i modelli teorici possono essere utilmente usati per prevedere gli andamenti dei valori di picco del moto in funzione dell'entità del terremoto. Per i dati selezionati, rappresentativi di un ambiente sismotettonico in grado di generare terremoti con meccanismi prevalentemente distensivi (fino ad una magnitudoM l ∼7, con profondità variabile all'incirca tra 5 e 15 km), il modello spettrale prescelto consente delle previsioni soddisfacenti da un punto di vista statistico, mostrando che la specifica risponsta dei siti è probabilmente il fattore che provoca le sensibili fluttuazioni spesso osservate per i valori di picco del moto, anche a parità di magnitudo e distanza dal fuoco.
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13.
Summary Iron-nickel alloys in the range from 29 to 32 wt.% Ni have been irradiated with an integral flux of 3·1018 n cm−2 and then subjected to martensitic transformation. the resistivity, magnetoresistivity and Hall-effect measurements performed on the irradiated samples allow us to support the formation of iron-rich or nichel-rich ordered microstructures and additional α-phase from the supersaturated γ-matrix. The nickel content of the above-ordered region, is evaluated from the behaviour of the anomalous Hall effect in the irradiated specimens with different composition.
Riassunto Leghe di ferro-nichel, con contenuto in Ni variabile dal 29% al 32%, sono state irradiate con un fascio di neutroni avente flusso integrale di 3·1018 n cm−2 a 80°C e sono state successivamente sottoposte a trasformazione martensitica mediante raffreddamento. Le misure di resistività, di magnetoresistenza e di effetto Hall compiute sui campioni irradiati consentono di fare l'ipotesi della presenza nella fase supersatura γ di microstrutture ordinate, ricche di Fe o di Ni, oltre ad una fase α addizionale. Dal comportamento dell'effetto Hall anomalo nei campioni irradiati si è valutato il contenuto di Ni presente nelle regioni ordinate.
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14.
Summary We give the exact solution of the quantum polariton problem with spatial dispersion. The exact polariton eigenstates are obtained in terms of photon and polariton states. For all values ofk a nonlinear contribution of the photon and polarization states is present in the polariton wave function. Two- and three-photon components are explicitly singled out.
Riassunto Si presentano le soluzioni esatte del problema quantistico del polaritone con dispersione spaziale. Gli autostati polaritonici esatti sono ottenuti come combinazioni di stati fotonici e di stati di polarizzazione. Contributi non lineari di fotoni e di quanti di polarizzazione sono presenti a tutti i valori dik. Componenti a due fotoni e a tre fotoni sono date in forma esplicita.
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15.
Summary The collisions of slow electrons (k 2<2 Ryd) with gaseous molecules provide a very powerful experimental tool for the study of molecular properties and for correlating their structural characteristics with the specific ways in which energy is exchanged and stored during each encounter between the impinging light charge and the various molecular degrees of freedom. In the present study a generalab initio approach is described for treating the various parts of the interaction occurring between the bound molecular electrons and those in the continuum of the probing beam. It is shown that the results found with this method are closely correlated with our knowledge of the molecular structure which thus bears great significance when interpreting collisional events involving simple molecular targets.
Riassunto Le collisioni di elettroni lenti con molecole gassose forniscono un potente mezzo sperimentale per correlare specifiche proprietà molecolari con il comportamento dinamico del sistema e con i processi competitivi di deposizione selettiva di energia nei vari gradi di libertà molecolare. In questo studio si descrive un metodo completamente generale edab initio per trattare le varie componenti dell'interazione fra gli elettroni legati e quelli nel continuo del fascio incidente. Si mostra, per molecole polari come esempio iniziale, che tale metodo permette di correlare in modo chiaro le nostre conoscenze di struttura molecolare con il dettagliato comportamento dinamico del processo collisionale in questione.
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16.
Summary We have measured the reflectivity spectra of monocrystalline ZnTe, CdTe and HgTe between 5 and 35 eV. We have interpreted the sharp structures above approximately 10 eV as transitions originating in the metal uppermostd levels. The structures give a picture of the projected densities of states of the conduction bands and supply a better understanding of their states.
Riassunto Abbiamo misurato gli spettri di riflettività di monocristalli di ZnTe, CdTe ed HgTe tra 5 e 35 eV. Oltre i 10 eV gli spettri presentano delle strutture fini, interpretate come transizioni che hanno origine nei livellid piú alti del catione. Questa interpretazione permette di ricavare una rappresentazione schematica della densità proiettata degli stati di conduzione e di ottenere una migliore comprensione sulla natura degli stati finali stessi.
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17.
Summary An analysis of the role of the nonpair forces in the lattice dynamics of s.p. bonded h.c.p. metalsviz. Mg and Zn has been presented. The total energy has been extended up to third order in the electron-ion pseudopotential. The dynamical matrix contains the terms arising from central pairwise interactions between the ions as well as contributions due to sums of nonpair three-body forces. Such forces, arising from the inclusion of third-order terms, are of short-range nature and possess the character of tensor forces. It is concluded that the nonpair three-body interaction is necessary for explaining the lattice dynamics of h.c.p. metals. The theoretical dispersion curves are compared with the experimental data. Good agreement is found between the computed and experimental results along the symmetry directions.
Riassunto Si è presentata un’analisi del ruolo delle forze non appaiate nella dinamica reticolare di metalli h.c.p. limitati da s.p. rispetto a Mg e Zn. L’energia totale è stata estesa fino al terz’ordine nel potenziale elettrone-ione. La matrice dinamica contiene termini che originano da interazioni del tipo a coppie tra ioni cosiccome contributi dovuti a somme di forze a tre corpi non accoppiati. Tali forze, che derivano dall’inclusione di termini di terz’ordine, sono del tipo a corto raggio e possiedono le caratteristiche di forze tensoriali. Si conclude che l’interazione a tre corpi non appaiata è necessaria per spiegare la dinamica reticolare di metalli h.c.p. Le curve teoriche di dispersione sono confrontate coi dati sperimentali. Si è trovato un buon accordo tra i risultati teorici e sperimentali lungo le direzioni di simmetria.
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18.
Summary A dynamical theory, regarding the superposition of small deformations upon large ones, is applied to the study of the prestress effects in an isotropic medium. The primary configuration is in a dynamic state and no assumption is made regarding the smallness of time derivatives of the displacement field. In this framework, a reciprocity theorem is derived and the representation theorem for the displacement field is obtained in terms of the Green's function. Body force equivalents are derived in terms of the discontinuity of the displacement across the fault surface. The ray theory is briefly reviewed and applied to the study of seismic-wave propagation in homogeneous isotropic media. The prestressed configuration in proximity of the fault surface is treated as a perturbation on seismic waves and its effects are found to be of first order in the perturbation at the origin. The wave front equation and the nodal-surface equation for compressional waves are derived and both are found to suffer significant changes due to the perturbation.
Riassunto Ci si serve di una teoria dinamica della sovrapposizione di piccole deformazioni su deformazioni grandi per studiare gli effetti del presforzo in un mezzo isotropo. La configurazione primarie è in uno stato dinamico e non si fa alcuna ipotesi sul valore della derivata temporale del campo degli spostamenti. In questo ambito si ottiene il teorema di reciprocità ed il teorema di rappresentazione per il campo degli spostamenti in termini della funzione di Green. Si ottengono le forze di massa equivalenti in funzione della discontinuità dello spostamento attraverso la superficie di faglia. Si passa brevemente in rassegna la teoria, dei raggi e si applica allo studio della propagazione di onde sismiche in mezzi isotropi ed omogenei. La configurazione presforzata in prossimità della superficie di faglia è trattata come una perturbazione sulle onde sismiche e si trova che i suoi effetti sono del primo ordine nella perturbazione all'origine. Si ottengono l'equazioni per i fronti d'onda e per le superfici nodali nel caso delle onde di compressione e si trova che entrambe subiscono variazioni significative dovute alla perturbazione.
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19.
Summary The contribution of the particulate matter relapsed from a large oil-fired power plant into the surrounding environment was investigated by means of an automated sampling station interactive with the environment. This station performs real-time measurements of some meteorological parameters and of the concentrations of some gaseous pollutants, thus carrying out aerosol samplings only in situations of environmental interest such as fumigation or blank conditions. Elemental composition of the fractionated particulate matter and morphological observations on single particles were obtained using PIXE (particle-induced X-ray emission) and SEM (scanning electron microscopy) techniques.
Riassunto Il contributo all’inquinamento dovuto all’emissione di materiale particolato da una centrale termoelettrica ad olio combustibile è stato studiato utilizzando una stazione di prelievo funzionante in modo interattivo con l’ambiente. Questa stazione è in grado di effettuare prelievi di aerosol atmosferico pilotati da prefissati valori di parametri ambientali, sia di tipo meteorologico che di concentrazione di alcuni inquinanti gassosi, che permettono di discriminare situazioni di ricaduta del pennacchio da situazioni tipicamente di fondo. La composizione elementare del particolato, frazionato nelle diverse classi dimensionali, è stata ottenuta mediante la tecnica multielementare PIXE (emissione di raggi X indotte da particelle), mentre osservazioni morfologiche sulle particelle campionate sono state effettuate mediante SEM (microscopia elettronica a scansione).
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20.
Summary Laminar and turbulent linear models of stratified flow over small-slope topography have been compared and used to estimate separation features for a single two-dimensional hill and for a valley made by a pair of hills. As far as single symmetric hills are concerned, the importance of the obstacle shape have been evidenced. For the near field, the local slope characteristic of the terrain profile are of overwhelming importance. For the two-hill case, the dependence of the separation site on valley width and stratification is very different for the two models. Ventilation in the valley is modulated by the ratio between the valley width and the buoyancy wave-length only in the laminar case, whereas the turbulent model does not show these features for the realistic roughness values considered here.
Riassunto Si fa un confronto tra modelli linearizzati di flussi turbolenti e laminari su ostacoli bidimensionali con pendenze piccole, in varie condizioni di stratificazione. Tali modelli sono usati per stimare le condizioni di separazione per una collina o per una valle compresa tra due colline. Nel primo caso si è notata l'importanza della forma dell'ostacolo scelto. Le caratteristiche locali di pendenza della forma del terreno risultano determinanti per il campo di perturbazioni prossimo all'ostacolo. Nel caso della valle si è studiata la collocazione del sito di prima separazione in funzione dell'ampiezza della valle e della stratificazione ed è stata riscontrata una notevole differenza tra i due modelli. Si ha ventilazione nella valle quando la sua ampiezza è un multiplo intero della lunghezza d'onda di galleggiamento, solo nel caso laminare; il modello turbolento non mostra queste caratteristiche per valori realistici di rugosità.
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