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1.
A horizontal pendulum tiltmeter with digital recording system   总被引:5,自引:0,他引:5  
Summary A horizontal pendulum tiltmeter with digital recording system, particularly in order to monitor preseismic and postseismic crustal deformations, has been realized at the Physics Department of the University of Rome ?La Sapienza?. The entire equipment consists of two tilt sensors, an electronic package and an automatic calibration system. The tilt sensors have been realized making use of materials with low value of the coefficient of linear expansion to ensure their stability. The pendulums can easy work at a free period up to 20 s, which corresponds to a resolution of 0.05 μrad. The electronic circuits have been made with components of low current drain in order to ensure a wide endurance, also with battery feed only. The output data are collected periodically by means of a portable computer. The system can work on line, too.
Riassunto Presso il Dipartimento di Fisica dell'Università ?La Sapienza? di Roma è stato realizzato un nuovo inclinometro a pendolo orizzontale con sistema di acquisizione digitale dei dati, che ha lo scopo di studiare le deformazioni crostali presismiche e postsismiche. L'intero dispositivo consta di due sensori, di un package elettronico e di un sistema automatico di taratura. I sensori sono stati realizzati utilizzando materiali a basso coefficiente di dilatazione termica per assicurare loro una buona stabilità. I pendoli possono lavorare facilmente con un periodo proprio fino a 20 s, che corrisponde ad una risoluzione di 0.05 μrad. I circuiti elettronici sono stati realizzati con componenti a basso consumo di corrente in modo da garantire una grande autonomia di funzionamento, anche con alimentazione a batterie. I dati acquisiti dal sistema vengono prelevati periodicamente per mezzo di un computer portatile. Il sistema può lavorare anche on-line.
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2.
Summary Electron oscillations in a plasma are analysed starting from the integral form of Boltzmann-Vlasov equation. The effects of collisions on Landau damping are shown. The conditions for Landau damping existence are derived.
Riassunto Onde elettrostatiche in un plasma sono studiate ricorrendo alla forma integrale dell'equazione di Boltzmann-Vlasov. In particolare, sono stati evidenziati gli effetti prodotti sul Landau damping dalle collisioni. Si è ricavato che in certe condizioni le collisioni possono impedire il Landau damping e si sono ottenuti i valori di soglia.
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3.
Summary An attempt has been made in the present paper to study some of the climatic aspects of the moisture as well as thermal regimes of the river Mahanadi basin. This type of study finds its importance in finding out, not only the water potentialities of a river, but also the thermic conditions that favour the growth and development of vegetation at and around the basin. The basic elements required for the present study have been obtained through the water balance procedure developed by Thornthwaite. The computed run-off values are well agreeing with the measured ones.
Riassunto In questo lavoro si è fatto un tentativo di studiare alcuni degli aspetti climatici dellumidità e dei regimi termici del bacino del fiume Mahanadi. L'importanza di questo tipo di studio consiste nel ricavare non solo le potenzialità in acqua di un fiume, ma anche le condizioni termiche che favoriscono la crescita e lo sviluppo di vegetazione sopra e intorno al bacino. Gli elementi di base richiesti per questo studio sono stati ottenuti attraverso la procedura di bilancio dell'acqua messa a punto da Thornthwaite. I valori di fuoriuscita calcolati sono in buon accordo con quelli misurati.
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4.
Summary Extensive, bound-state calculations for the electronic ground state of the BF3 molecule are reported and a simple model is employed to generate its ionic state associated with aK-shell vacancy in the boron atom. The rearrangement of the molecular-charge distribution that follows the initial ionization process is examined within the present model and its effect on the full boron X-ray absorption spectra is discussed. The inadequancy of band classifications which are based only on initialstate calculations in providing anything more than qualitative results is again observed and analysed.
Riassunto Si riportano estesi calcoliab initio per gli stati elettronici legati della molecola del BF3 nel suo stato fondamentale e si descrive un modello semplice che permette di ottenere gli stati ionici relativi ad una vacanza nel guscioK dell’atomo di boro. Si esaminano il processo di riarrangiamento della distribuzione di carica molecolare che ha luogo dopo la ionizzazione iniziale ed i suoi effetti sullo spettro di assorbimento X relativo all’atomo centrale. Si evidenzia ed analizza il valore puramente qualitativo di ogni assegnazione delle righe di assorbimento che sia basata unicamente sulla struttura dello stato iniziale non perturbato.
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5.
Summary The response function for magnetic neutron scattering off electrons forming a one-component plasma, or jellium model, subject to a steady magnetic field, is calculated in the semi-classical limit in which Boltzmann statistics apply to the electron states. A complete expression for the response of an ideal plasma is given in a compact, closed form, amenable to numerical investigation, and including the dependence on electron parameters such as effective mass and gyromagnetic ratio. Effects due to the Coulomb interaction are discussed within the limitations of the random phase approximation. The theoretical results are used to predict the conditions that must obtain for the observation of neutron excitation of Landau and collective modes.
Riassunto La funzione di risposta per lo scattering magnetico dei neutroni dagli elettroni che forma un plasma ad un componente, o modello di jellio, soggetto ad un campo magnetico fisso, è calcolata nel limite semiclassico nel quale la statistica di Boltzmann si applichi agli stati elettronici. Si dà un’espressione completa per la risposta di un plasma ideale in una forma compatta e chiusa adatta alla ricerca numerica e che include la dipendenza dai parametri elettronici come la massa efficace ed il rapporto giromagnetico. Si discutono gli effetti dovuti all’interazione di Coulomb entro i limiti dell’approssimazione di fase random. I risultati teorici sono usati per prevedere le condizioni che devono essere ottenute dall’osservazione dell’eccitazione dei neutroni di Landau e dei modi collettivi.
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6.
Summary The experimental determination of the static structure factor of liquid mercury at room temperature has been done by employing a neutron beam from a steady source (Triga reactor at Casaccia, Rome). The anomalous behaviour of the structure factor has been found enough in agreement with previous X-ray measurements. The present data have been used to test a potential function including Friedel oscillations, by a Monte Carlo simulation.
Riassunto Il fattore di struttura statico del mercurio liquido è stato misurato a temperatura ambiente per mezzo della diffrazione di neutroni termici. L'esperimento è stato realizzato presso la sorgente continua della Casaccia (Reattore Triga, Casaccia, Roma). Il comportamento anomalo del fattore di struttura, trovato in esperimenti di diffrazione di raggi X, è confermato dalla presente misura di neutroni. I dati sperimentali sono stati usati per verificare l'ipotesi di un potenziale interatomico contenente le oscillazioni di Friedel. I risultati di una simulazione Monte Carlo sono presentati.
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7.
Summary A fast-storage oscilloscope and a digital transient recorder have been used to measure the rise time of pulse profiles from three types of EAS detector responding to EAS initiated by primary cosmic rays of energy between 1017 and 1018 eV. The average time spreads of the response of shielded and unshilded scintillators and deep-water Čerenkov detectors have been studied in order to develop the new recording techniques and also to attempt to derive properties of the primary particles. The new techniques have proved to represent a considerable improvement on previous methods. The analysis of results from the preliminary period of operation has proved encouraging, the data supporting other evidence indicating the lack of compatibility of “scaling” in very-high-energy nuclear interactions unless heavy primary cosmic rays are assumed. Some anomalous events are discussed.
Riassunto Un oscilloscopio a immagazzinamento rapido e un registratore digitale di transitori sono stati usati per misurare il tempo di salita dei profili di impulso per tre tipi di misuratore di EAS che rispondono a EAS iniziati da raggi cosmici primari di energia tra 1017 e 1018 eV. Le distribuzioni medie nel tempo della risposta di scintillatori schermati e non schermati e di misuratori di Čerenkov in acqua profonda sono stati studiati allo scopo di sviluppare le nuove tecniche di registrazione e anche di tentare di derivare le proprietà delle particelle primarie. Le nuove tecniche hanno mostrato di costituire un considerevole miglioramento dei metodi precedenti. L'analisi dei risultati a partire dal periodo preliminare di operazione è apparsa incoraggiante, dato che i dati forniscono altre prove della mancanza di compatibilità della “variazione di scala” in interazioni nucleari a energie molto alte, a meno che non si assumano raggi cosmici primari pesanti. Si discutono alcuni eventi anomali.


To speed up publication, the authors of this paper have agreed to not receive the proofs for correction.  相似文献   

8.
Summary We give the exact solution of the quantum polariton problem with spatial dispersion. The exact polariton eigenstates are obtained in terms of photon and polariton states. For all values ofk a nonlinear contribution of the photon and polarization states is present in the polariton wave function. Two- and three-photon components are explicitly singled out.
Riassunto Si presentano le soluzioni esatte del problema quantistico del polaritone con dispersione spaziale. Gli autostati polaritonici esatti sono ottenuti come combinazioni di stati fotonici e di stati di polarizzazione. Contributi non lineari di fotoni e di quanti di polarizzazione sono presenti a tutti i valori dik. Componenti a due fotoni e a tre fotoni sono date in forma esplicita.
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9.
L. Lis 《Il Nuovo Cimento D》1985,5(5):451-463
Summary Competition between the 3391 radiation emitted by a long He−Ne tube and the 633 laser oscillations was investigated experimentally. the results were analysed by means of the balance equations of populations. The absolute values of populations of the 5s′[1/2] 1 0 and 4p′[3/2]2 levels, the excitation rates of the levels and the rates of induced transitions were computed. A new experiment on the 3391 radiation generated by the long He−Ne tube showed a negligible value of the radiation in the middle of the tube.
Riassunto Si è studiata sperimentalmente la competizione tra la radiazione 3391 emessa da un lungo tubo a He−Ne e l'oscillazione dellaser 633. I risultati sono stati analizzati per mezzo dell'equazioni di bilanciamento delle popolazioni. Sono stati calcolati i valori assoluti delle popolazioni dei livelli 5s′[1/2] 1 0 e 4p′[3/2]2, i valori di eccitazione dei livelli e i valori delle transizioni indotte. Un nuovo esperimento sulla radiazione 3391 generata dal lungo tubo a He−Ne ha mostrato un valore trascurabile della radiazione nel centro del tubo.
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10.
Summary We have measured the reflectivity spectra of monocrystalline ZnTe, CdTe and HgTe between 5 and 35 eV. We have interpreted the sharp structures above approximately 10 eV as transitions originating in the metal uppermostd levels. The structures give a picture of the projected densities of states of the conduction bands and supply a better understanding of their states.
Riassunto Abbiamo misurato gli spettri di riflettività di monocristalli di ZnTe, CdTe ed HgTe tra 5 e 35 eV. Oltre i 10 eV gli spettri presentano delle strutture fini, interpretate come transizioni che hanno origine nei livellid piú alti del catione. Questa interpretazione permette di ricavare una rappresentazione schematica della densità proiettata degli stati di conduzione e di ottenere una migliore comprensione sulla natura degli stati finali stessi.
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11.
Summary The radioactive cloud released during the Chernobyl accident reached the Po Plain and Lombardy in the night of April 30, 1986; the cloud remained in the northern Italian skies for a few days and then disappeared either dispersed by winds or washed by rains. The evidence in the atmosphere of radionuclides as tellurium, iodine, cesium was promply observed by the Istituto di Fisica. The intense rain, in the first week of May, washed the radioactivity and the fallout contaminated the land, soil, grass and vegetables. The present work concerns the overall contamination of the Northern Italy territory and in particular the radioactive fallout in the Alpine region. Samples of soil have been measured at the gamma-spectroscope; a linear correlation is found between the radionuclide concentration in soil samples and the rain intensity, when appropriate deposition models are considered. A number of measurements has been done on Lake Como ecosystem: sediments, plankton, fishes and the overall fallout in the lake area have been investigated.
Riassunto La nube radioattiva sprigionatasi nel corso dell'incidente al reattore nucleare di Chernobyl si è dispersa nei cieli lombardi fra la notte del 30 aprile 1986 e i primi giorni di maggio. La presenza di radioelementi nell'aria—tellurio, iodio, cesio—è stata osservata dalle numerose stazioni operanti nella pianura padana. Le piogge dei primi giorni di maggio, cadute soprattutto nelle zone prealpine, hanno trascinato al suolo consistenti quantità di radioelementi. Al fine di rilevare la correlazione fra pioggia e ricadute sono stati prelevati oltre un centinaio di campioni di terreno; i contenuti di radioelementi, e in particolare il cesio, sono misurati a mezzo di spettrometro gamma e risultano in buon accordo con i modelli di deposizione. Si rilevano particolarmente elevati i livelli di ricaduta nella zona del lago di Como e delle adiacenti vallate; un esame dei contenuti di radioelementi nell'ecosistema lacustre completa l'analisi.
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12.
Summary A Gaussian climatological model which takes into account physical factors affecting air pollutant dispersion, such as nocturnal radiative inversion and mixing height evolution, associated with land breeze and sea breeze regimes, respectively, has been applied to the topographically complex area of La Spezia (a basin surrounded by hilly terrain, located on the Italian coast). Results from the measurements of the dynamic and thermodynamic structure of the lower atmosphere, obtained by a series of field experiments, are utilized in the model to calculate SO2 seasonal average concentrations. The model has been tested on eight three-monthly periods by comparing the simulated values with the ones measured at the SO2 stations of the local air pollution monitoring network. Comparison of simulated and measured values was very satisfactory and proved the applicability of the implemented model for urban planning and establishment of air quality strategies also at a topoghraphically complex site.
Riassunto Si presenta un modello climatologico gaussiano, completato con informazioni di tipo fisico atte a caratterizzare le proprietà di dispersione degl'inquinanti nell'atmosfera, per il sito a topografia complessa di La Spezia. Fattori come l'evoluzione dell'inversione termica notturna da irraggiamento e l'evoluzione dell'altezza di rimescolamento associate alla brezza di terra e di mare, rispettivamente, sono stati ricavati dai risultati di una serie di campagne sperimentali. Il modello è stato provato su otto trimestri confrontando i valori della concentrazione della SO2 simulati dal modello con i valori misurati nelle otto stazioni di rilevamento della rete locale. L'accordo tra i valori simulati e misurati è alquanto soddisfacente e dimostra l'applicabilità del modello per la pianificazione degl'impianti che comportino l'emissione di SO2 e per l'istituzione di una strategia di controllo della qualità dell'aria in un sito costiero a topografia complessa.


Work carried out while the author was with IBM Italy, Scientific Center of Rome.  相似文献   

13.
Sommario: I siti di legame con l'antigene degli anticorpi sono costituiti principalmente da sei anse, le RDC (Regioni determinante la complementarietà). La conformazione della catena principale di cinque di queste anse è descritta dal modello delle “strutture canoniche”, secondo il quale le catene principali di queste anse possiedono un repertorio di conformazioni limitato e discreto. Le conformazioni osservate per l'ultima ansa (RDC3 della catena pesante) sono molto più variabili, e qui ci limitiamo a distinguere fra le conformazioni di questa regione più vicine all'impalcatura. Dato il rapido aumento nella popolazione di strutture delle immunoglobuline nella banca dati, sarebbe utile avere un metodo automatico per identificare le strutture canoniche di un anticorpo. Abbiamo scritto un programma che accetta in entrata le coordinate di una struttura di un anticorpo, e assegna le strutture canoniche delle anse. Il programma utilizza (1) un insieme delle strutture di anticorpi conosciute e la definizione delle RDC in tutte queste strutture, e (2) le coordinate degli esempi che ci forniscono la definizione di ciascuna struttura canonica.
Classificazione automatica delle conformazioni delle anse degli anticorpi

Ricevuto il 10 Agosto 1999  相似文献   

14.
Summary We have measured the XANES (X-ray absorption near edge structure) spectra on the manganese and metal MeK-edges of the intermetallic perowskites Mn3MeX (X=N, Me=Mn, Cu, Zn, Ga, Sn; X=C, Me=Ga, Sn) to investigate the distribution on the partial density of the empty states. The information on the local electronic structure at the two differents sites, obtained from the spectra in the first 10 eV above the onset, is discussed in terms of one-electron band model. The relative shape changes in the spectra between the different compounds are explained by the different magnitude of hybridization between the electronic states of different atoms and/or the filling of the empty band by the electrons supplied by the substituted metal. Moreover, information about the local geometrical structure has been obtained from the (10÷50) eV range of the spectra.
Riassunto La distribuzione della densità parziale degli stati vuoti nelle perovskiti intermetalliche Mn3MeX (X=N, Me=Mn, Cu, Zn, Ga, Sn; X=C, Me=Ga, Sn) è stata studiata mediante spettroscopia XANES (X-ray absorption near edge structure) alle soglieK del Mn e del metallo Me. Le informazioni sulla struttura elettronica locale di entrambi i siti, ottenute dall’analisi dei primi 10 eV degli spettri XANES, sono discussed in termini di un modello proposto. Il cambiamento relativo della forma negli spetttri dei diversi composti è posto in relazione alla differente ibridizzazione tra stati di atomi diversi e/o dal riempimento degli stati della banda vuota con elettroni forniti dal metallo sostituente. Sono state anche ottenute informazioni sulla struttura geometrica locale analizzando gli spettri nell’intervallo da 10 a 50 eV.
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15.
Summary A solar plant with a long-term thermal storage capability has been built up at the University of Calabria. In this paper it is described the control and data acquisition system for the operation of the plant. Some considerations on the control's schedule of the plant are developed.
Riassunto Si descrive un sistema di controllo e acquisizione dati a basso costo ed elevata affidabilità per la gestione di un impianto solare dotato di accumulo di calore a lungo termine.
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16.
Summary Thorello is a steady-state toroidal magnetized plasma suitable for basic plasma physics experiments. The discharge is produced in hydrogen by hot-filament electron emission and acceleration by a bias. Electron temperature and density have been evaluated by electrostatic probes. Excitation and detection by an interferometric method of electrostatic ion cyclotron waves (ESICW) have permitted the evaluation of ion temperature.
Riassunto Thorello è un plasma magnetizzato stazionario particolarmente adatto per esperimenti di fisica del plasma di base. La scarica è prodotta in idrogeno per mezzo di elettroni emessi da un filamento caldo ed accelerati da una differenza di potenziale. La temperatura e la densità elettronica sono state valutate per mezzo di sonde elettrostatiche. La temperatura ionica è stata ricavata mediante un metodo interferometrico basato sull’eccitazione e la rilevazione di onde elettrostatiche ioniche di ciclotrone (ESICW).
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17.
Summary The phase formation in planar binary systems is discussed in terms of the diffusion-kinetic approach. Application to Pt and Ni silicide thin and thick films confirms this approach and permits to interpret experimental data in terms of the physical mechanisms involved. A temperature-dependent critical thicknessW c for the transition of a compound to its subsequent one is discussed and expressed in terms of the activation energies for the growth and reaction rate.
Riassunto La formazione delle fasi in sistemi binari è analizzata in termini di un modello cinetico-diffusivo. L’analisi della cinetica di formazione dei siliciuri di Pt e Ni a film sottile e a film spesso secondo i meccanismi di diffusione permette d’interpretare i dati sperimentali. Si discute inoltre sullo spessore critico o di esistenza di un determinato composto e sulla transizione da un composto al successivo in funzione della temperatura che è sempre tale da interessare esclusivamente processi allo stato solido.
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18.
Summary The strong-motion accelerograms written by moderate and strong earthquakes occurring in Central Italy in recent years have been used to estimate physical quantities characterizing the spectrum of motion in the band of engineering interest (0.1 Hz≲f≲20 Hz). The source, propagation and site response parameters obtained in these analyses have therefore been employed to check if theoretical models may be used to correctly predict the trend of the peak values of seismic excitationvs. earthquake size in the areas investigated. For the selected data set, representative of a seismotectonic environment generating earthquakes with prevalent normal faulting (up to a magnitudeM l ∼7, at depths varying roughly from 5 to 15 km), the assumed spectral model allows successful statistical predictions showing that specific site response is the main factor responsible for the large fluctuations often observed in the data behaviour, at similar magnitudes and distances from focus.
Riassunto Gli accelerogrammi registrati in occasione di terremoti da moderati a forti nell'Italia Centrale negli ultimi anni sono stati utilizzati per la stima delle grandezze fisiche che caratterizzano lo spettro del moto nella banda di interesse ingegneristico (0.1 Hz≲f≲20 Hz). La parametrizzazione ottenuta per descrivere, mediamente, i meccanismi della sorgente, della propagazione e degli effetti di sito è stata quindi usata per verificare se i modelli teorici possono essere utilmente usati per prevedere gli andamenti dei valori di picco del moto in funzione dell'entità del terremoto. Per i dati selezionati, rappresentativi di un ambiente sismotettonico in grado di generare terremoti con meccanismi prevalentemente distensivi (fino ad una magnitudoM l ∼7, con profondità variabile all'incirca tra 5 e 15 km), il modello spettrale prescelto consente delle previsioni soddisfacenti da un punto di vista statistico, mostrando che la specifica risponsta dei siti è probabilmente il fattore che provoca le sensibili fluttuazioni spesso osservate per i valori di picco del moto, anche a parità di magnitudo e distanza dal fuoco.
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19.
Summary Three extinction models for urban aerosol particles, having Junge-type size distribution curves, were determined by using a very accurate computer programme based on Mie extinction theory for spherical particles. For each model, the volume extinction coefficients were calculated at seven visible and near-infra-red wave-lengths, for twenty-seven values of Junge parameter ranging from 1.8 to 4.4, and for five values of relative humidity from 0% to 85%. Moreover, the volume extinction coefficients produced by five monomodal models, based on log-normal size distribution curves for urban particles (composed of water-soluble substances, dustlike aerosol, and carbonaceous substances), were calculated at the seven wave-lengths and for five values of relative humidity from 0% to 90%. These monomodal models can be used to define bimodal and trimodal extinction models consisting of variable number fractions of small and large particles. Evaluations of the vertical particulate mass loading from sun photometer measurements and of particulate mass loading at ground level from visibility observations can be obtained by following the procedures suggested herein for both Junge-type and multimodal extinction models. Atmospheric turbidity and visibility measurements taken at various urban stations in the Po Valley were examined by means of the above procedures. The results show that in the cases in which ?ngstr?m's spectral exponent is relatively high (>1.3), Junge-type models give, reliable evaluations of the atmospheric particulate mass loading. In the other cases, the Junge-type extinction model and the bimodal models including the large urban particle mode can be used to determine the lower and the upper limits of particulate mass loading.
Riassunto Tre modelli di estinzione per particelle atmosferiche di origine urbana, aventi curve di distribuzione dimensionale del tipo di Junge, sono stati definiti usando un programma di calcolo molto accurato per l'estinzione di Mie da parte di particelle sferiche. I coefficienti di estinzione di ogni modello sono stati determinati a sette lunghezze d'onda nel visibile e vicino infrarosso, per ventisette valori del parametro di Junge da 1.8 a 4.4 e per cinque valori dell'umidità relativa dallo 0% all'85%. Inoltre, i coefficienti di estinzione prodotti da cinque modelli monomodali, basati su curve log-normali della distribuzione dimensionale per particelle di tipo urbano (composte di sostanze solubili in acqua, polveri e sostanze carboniose), sono stati calcolati alle sette lunghezze d'onda e per cinque valori dell'umidità relativa dallo 0% al 90%. Questi modelli monomodali possono essere usati per definire modelli di estinzione bimodali e trimodali, composti da particelle di piccole e grandi dimensioni, in percentuali numeriche variabili. Seguendo i procedimenti da noi proposti sia per i modelli del tipo di Junge che per quelli multimodali, valutazioni realistiche del contenuto verticale della massa di particelle possono essere ricavate da misure di fotometria solare, mentre si possono ottenere buone stime del contenuto di massa per volume unitario al livello del suolo da osservazioni di visibilità. Diverse misure di torbidità atmosferica e visibilità eseguite in differenti località urbane della pianura padana sono state esaminate usando questi procedimenti. I risultati mostrano che nei casi in cui l'esponente spettrale di ?ngstr?m è relativamente alto (>1.3), i modelli del tipo di Junge forniscono stime affidabili del contenuto atmosferico di massa delle particelle. Negli altri casi, i modelli di estinzione del tipo di Junge e i modelli bimodali che contengono il modello monomodale di grandi particelle urbane possono essere usati per effettuare una stima di minima ed una di massima del contenuto atmosferico di massa delle particelle.
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20.
Summary Using the monolayer model, a thermodynamic approach is suggested in order to compare the surface reactivity to the volume reactivity under both equilibrium and nonequilibrium conditions (sorption and chemical processes). Capillary parameters, such as surface tension and surface dilation, have a direct influence on the efficiency of chemical reactions and on their stability.
Riassunto Usando un modello monostrato, si suggerisce un approccio termodinamico per confrontare la reattività di superficie con quella di volume sia in condizioni di equilibrio che di non equilibrio (assorbimento e reazioni chimiche). Parametri capillari, sosì come la tensione di superficie e la dilatazione di superficie, hanno un'influenza diretta sull'efficacia delle reazioni chimiche e sulla loro stabilità.
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