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1.
On linear versus nonlinear flow rules in strain localization analysis   总被引:1,自引:0,他引:1  
Summary This note contains some remarks on the analysis of bifurcation phenomena, specifically strain localization (onset of a strain rate discontinuity), in small-deformation elastoplasticity. Nonassociative flow rules are allowed for to cover constitutive models frequently adopted for frictional (and softening) materials such as concrete. The conventional derivation of the localization criterion resting on an incrementally linear comparison material is critically reviewed and compared to the criterion resulting from actual nonlinear plastic flow laws.
Sommario Si svolgono alcune considerazioni sui fenomeni di biforcazione in solidi elastoplastici in regime di piccole deformazioni (di linearità geometrica) e precisamente sul manifestarsi di localizzazioni intese come discontinuità nel campo delle deformazioni incrementali. Si considerano leggi nonassociate. Vengono così inclusi nella trattazione modelli costitutivi frequentemente adottati per descrivere il comportamento di materiali ad attrito interno e soggetti a danneggiamento (nel senso di degrado di rigidezze elastiche in seguito a deformazioni anelastiche), oltre che soggetti a manifestazioni di instabilità per incrudimento negativo (softening). Si esamina criticamente il criterio, frequentemente adottato in letteratura, di localizzazione fondato su materiale di confronto incrementalmente lineare e si fornisce, corredato da osservazioni comparative, il criterio che risulta dall'assunzione del modello di materiale incrementale non lineare
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2.
Summary The plastic behaviour of metals is studied, taking into account the strain bardening and the Bauschinger effect.Basic assumptions go back to the slip theory of plasticity and many features of this theory are developed and thoroughly examined. The Bauschinger effect is introduced on every couple of planes and the stress-strain relations are given in incremental form. The plastic strain properties corresponding to the theoretical model are studied with special reference to the evolution of the yield surface.The paper concludes by applying the proposed theory to the tensile test with stress reversal and to the characterization of the subsequent yield surfaces in an ideal tension-torsion test. The results agree, at least qualitatively, with the experimental results.
Sommario In questa Nota viene studiato il comportamento plastico dei metalli prendendo in conto l'influenza dell'incrudimento e l'effetto Bauschinger.Partendo dai punti di base della teoria degli slip si sviluppano ed approfondiscono molti aspetti di questa, tra l'altro introducendo l'effetto Bauschinger su ogni coppia di piani, e si forniscono in forma incrementale le relazioni tensioni-deformazioni.Successivamente vengono studiate le proprietà della deformazione plastica che consegue a tale formulazione con particolare riferimento al problema dell'evoluzione della superficie di plasticizzazione.Il lavoro si conclude con l'applicazione della teoria al caso della prova a trazione con inversione di sforzo e alla caratterizzazione delle superfici susseguenti di plasticizzazione nella prova ideale combinata di trazione e torsione ritrovando accordo, almeno dal punto di vista qualitativo, con ricerche sperimentali in merito.


Study supported by the C.N.R.  相似文献   

3.
Aldo Bressan 《Meccanica》1986,21(1):3-14
Summary One considers a system L[u]=0 of PDEs, quasi-linear (according to [1]) and of order m, which possesses a bicharacteristic line , as it happens in the hyperbolic case. For v=0, , –m (>0) let u(v) be a discontinuity wave of order m+v that solves the system above and whose discontinuity hypersurface includes . The corresponding transport equations along are considered. Furthermore some interesting cases are pointed out, in which these equations turn out to be mutually equivalent in a suitable sense. Some theorems are stated to compare the transport equations for the discontinuities of the above kinds, that are connected with the systems dhL[u]/dth=0 (h=0, , –m) and/or the linearization of the system L[u]=0 around any regular solution of it.
Sommario Si considera un sistema L[u]=0 di equazioni alle derivate parziali, quasi lineare (secondo [1]) e di ordine m, il quale sia dotato di qualche bicaratteristica , come accade nel caso iperbolico. Per v=0, , –m(>0) sia u(v) un'onda di discontinuità di ordine m+v risolvente il detto sistema e avente ipersuperficie di discontinuità contenente Si considerano le relative equazioni di trasporto lungo e si determinano casi interessanti in cui queste equazioni sono mutuamente equivalenti in senso opportuno. Si stabiliscono teoremi di confronto per il trasporto delle discontinuità del tipo suddetto, relative ai sistemi dhL[u]/dth=0 (h=0, , –m) e/o alla linearizazione del sistema L[u]=0 attorno a qualche sua soluzione regolare.
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4.
Summary A method developed by the author for the systematic study of the thermodynamic and dynamic properties of the gas behind a shock wave is reported.The method is applicable to supersonic flow regimes for which the excitation, dissociation and ionization effects invalidate the usually adopted hypothesis of ideal gas.An Ideal Equivalent Gas, having the ratio of the specific heats s dependent on Mach number and altitude of flight is postulated.On the basis of the mass, momentum and energy conservation equations, valid through the shock wave, the relations defining the thermodynamic and dynamic state of the gas behind the shock wave are derived. These relations establish an extension of the classic relations valid for the ideal gas and reduce to them identically for s=.The dependence of the ratio of specific heats s of the Ideal Equivalent Gas on Mach number and altitude has been established, over a wide range, on the basis of the real gas solutions derived by Huber.
Sommario Nella presente nota viene esposto un metodo sviluppato dall'autore per lo studio sistematico dello stato termodinamico e dinamico del gas a valle di un'onda d'urto in regime supersonico, allorchè cioè gli effetti dell'eccitazione dei gradi di libertà vibrazionali delle molecole e della loro dissociazione e successiva ionizzazione invalidano l'ipotesi di gas ideale generalmente adottata.Viene definito un gas ideale equivalente avente rapporto dei calori specifici s funzione del numero di Mach e della quota di volo ed in base alle equazioni di conservazione della massa, della quantità di moto e dell'energia, valide attraverso all'onda d'urto, vengono derivate delle relazioni definenti lo stato termodinamico e dinamico del gas a valle dell'onda d'urto. Tali relazioni costituiscono una estensione delle classiche relazioni dell'urto valide per il gas ideale alle quali si riducono per s=.La dipendenza del rapporto dei calori specifici s del gas ideale equivalente, dal numero di Mach e dalla quota è stata stabilita sulla base delle soluzioni ottenute da Huber per il gas reale.

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5.
R. Verzicco  P. Orlandi 《Meccanica》1994,29(4):383-391
The oblique collision of a vortex ring with a solid wall, atRe=/=1389, has been analysed by the direct simulation of the Navier-Stokes equations in Cartesian coordinates. In accordance with a previous experimental study [1], the secondary vorticity produced at the wall is organized into a loop-like vortex in the region of the ring furthest away from the wall. As the ring approaches the wall, the region closest is subjected to a high rate of stretching which increases the vorticity in the core. The vorticity gradients along the core generate bi-helical vortex lines continually displaced towards the region of the ring furthest away from the wall. The analysis of the vorticity and straining fields revealed that the pressure gradient along the core is responsible for the convective motion that displaces these vortex lines and accumulates secondary vorticity in the region far from the wall. This vorticity rolls up and forms a secondary structure which by self-induction moves away from the wall.The fundamental role of the differential stretching has been demonstrated by comparing the case of oblique collision with that of normal collision and with the collision of a two-dimensional vortex pair with an oblique wall.
Sommario L'interazione di un vortice ad anello con una parete obliqua, aRe=1389, è stata analizzata mediante la simulazione diretta delle equazioni di Navier-Stokes in coordinate cartesiane. In accordo con un precedente esperimento [1] è stato evidenziato che la vorticità secondaria, prodotta alla parete, si organizza in una strutura vorticosa a loop nella regione dell'anello più lontana dalla parete. Quando il vortice si avvicina alla parete, la parte più vicina è soggetta ad un'elevata deformazione che aumenta il valore della vorticità nel core. La distribuzione non uniforme di vorticità lungo il core del vortice genera delle linee di vorticità elicoidali che vengono transportate verso la regione dell'anello più lontana dalla parete. L'analisi dei campi di vorticità e di deformazione ha rivelato che il gradiente di pressione, dovuto al campo di deformazione non uniforme lungo il core del vortice, è responsabile di un moto convettivo che trasporta le linee di vorticità ed accumula la vorticità secondaria nella regione del vortice più lontana dalla parete, dove la struttura secondaria viene generata.Il ruolo fondamentale della deformazione non uniforme è stato evidenziato mediante il confronto della collisione obliqua coni casi di collisione normale e di collisione di una coppia di vortici bidimensionali con una parete obliqua.
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6.
7.
The delay differential equation
with >0 and smooth real functions f, r satisfying f(0)=0, f<0, and r(0)=1 models a system governed by state-dependent delayed negative feedback and instantaneous damping. For a suitable R1 the solutions generate a semiflow F on a compact subset LK of C([–R, 0], ). F leaves invariant the subset S of LK with at most one sign change on all subintervals of [–R, 0] of length one. The induced semiflow on S has a global attractor \{0} coincides with the set of segments of bounded globally defined slowly oscillating solutions. If {0}, then is homeomorphic to the closed unit disk, and the unit circle corresponds to a periodic orbit.  相似文献   

8.
Giulio Mattei 《Meccanica》1968,3(4):214-230
Summary The effects of a uniform rotation on the propagation of small perturbations through an anisotropic collisionless plasma are investigated. These effects are present in various ways on the well-known hose, mirror and gravitational instabilities. In Part I we consider plane perturbations, in Part II cylindrical. Some remarks about stability and hydromagnetic waves in an anisotropic collisionless plasma are given in Appendix.
Sommario Si esaminano gli effetti di una rotazione uniforme sulla propagazione di piccole perturbazioni in un plasma anisotropo privo di urti. Tali effetti si manifestano in vario modo sui noti fenomeni di instabilità hose, mirror e magnetogravitazionale del tipo di Jeans. Nella prima parte si considerano perturbazioni piane, nella seconda di tipo cilindrico. Alcune considerazioni sulla stabilità e sulle onde idromagnetiche in un plasma anisotropo privo di urti sono svolte in Appendice.


This work was carried out while the author was a member of the Gruppo di Ricerca no. 44 per la Matematica del CNR, 1967–68.  相似文献   

9.
G. Iuso  M. Onorato 《Meccanica》1995,30(4):359-376
A turbulent boundary layer manipulated by outer-layer devices has been studied. Experiments have been conducted in the 0.70 by 0.50 m2 low speed wind tunnel of the Modesto Panetti Aeronautical Laboratory of the Politecnico di Torino. Mean values and turbulent quantities measured in the natural and manipulated boundary layers are shown for comparison. The mechanisms to explain the observed skin friction and turbulence reduction are discussed. The manipulator wake effect, consisting in decoupling the wall-region from the boundary layer outer-region, is stressed in the present results.
Sommario Viene studiato uno strato limite turbolento manipolato, utilizzando la tecnica degli outer-layer devices. Gli esperimenti sono stati condotti nella galleria del vento 0.70×0.50 m2 del Laboratorio di Aeronautica Modesto Panetti del Politecnico di Torino. Sono confrontati risultati relativi ai casi di flusso non manipolato e manipolato. Vengono discussi i meccanismi che conducono alla riduzione dello sforzo di attrito a parete e delle quantità turbolente; in particolare si punta l'attenzione sull'effetto decorrelante della scia del manipolatore.
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10.
Giulio Maier 《Meccanica》1967,2(1):55-64
Summary For the elementary (finite or infinitesimal) constituents of the structure are assumed generalized stress-strain relations which satisfy the condition of normality but which may exhibit work-softening, concavity of yield surfaces, variation of elastic coefficients with stress and/or plastic strain.The usual phenomena of geometric instability are excluded. Sufficient conditions are formulated for overall stability in spite of the presence of unstable elements, and for uniqueness of the incremental boundary-values problem. Conditions are discussed with a view to applications and expressed in terms of positive definiteness of appropriate quadratic forms.Finally, yield surfaces and flow laws for the structure are examined, and among other things their necessary association is shown.
Sommario Per i costituenti elementari (finiti o infinitesimi) della struttura si assumono legami incrementali tra sforzi e deformazioni generalizzati che soddisfano alla condizione di normalità ma che per il resto sono generici, cioè tali da presentare eventualmente incrudimento negativo, concavità del campo elastico, variazione dei coefficienti elastici con gli sforzi e/o con le deformazioni plastiche.Esclusi per il sistema i fenomeni usuali di instabilità geometrica si formulano condizioni sufficienti per la stabilità del complesso nonostante la presenza di parti a funzionamento instabile, e per l'unicità del problema incrementale al contorno. Le condizioni sono discusse in vista delle applicazioni ed espresse in termini di definizione positiva di forme quadratiche opportune.Si esaminano infine le superfici di snervamento e le leggi di scorrimento per l'intera struttura e, tra l'altro, se ne dimostra la necessaria associazione.


First published in Italian in Rendiconti dell'Istituto Lombardo Classe Scienze e Lettere, A 100, 1966.The present investigation has been promoted and financed by the Consiglio Nazionale delle Ricerche (C.N.R.) at the Istituto di Scienza delle Costruzioni of the Facoltà di Architettura, Politecnico of Milano. Part of it was carried out at Brown University (Providence R. I. - U.S.A.). The author acknowledges with tanks the NATO Fellowship assigned by the C.N.R. in 1964, the encouragement and kind hospitality he received from Professor D.C. Drucker, and the interesting discussions he had with Professor Drucker and Dr. A. C. Palmer.  相似文献   

11.
Barbera  Elvira  Müller  Ingo  Sugiyama  Masaru 《Meccanica》1999,34(2):103-113
This paper addresses the problem of the proper definition of temperature of a gas in nonequilibrium. It shows that the mean kinetic energy of the atoms of a rarefied gas is not a good measure for thethermodynamic temperature, because in general it jumps at a wall, and because it is nonmonotone in a onedimensional process of stationary heat conduction. The jump of the kinetic temperature is calculated and found to be about 5K in a rarefied gas. The basis for the calculations is provided by the arguments of extended thermodynamics of 14 moments. An essential tool is the minimax principle of entropy production recently postulated by Struchtrup Weiss [1], because it furnishes one important boundary condition.Sommario. Il lavoro riguarda la corretta definizione della temperatura di un gas in condizioni di nonequilibrio. Si mostra come lenergia cinetica media degli atomi di un gas rarefatto non sia una buona misura della temperatura termodinamica poiché in generale, essa risulta discontinua su una parete e nonmonotona in un processo unidimensionale di conduzione stazionaria del calore. Viene calcolato il salto della temperatura cinetica che risulta pari a circa 5K in un gas rarefatto. La base per il calcolo è fornita dal contesto della termodinamica estesa di 14 momenti. Uno strumento essenziale è rappresentato dal principio di minimax di produzione di entropia recentemente postulato da Struchtrup and Weiss [1], che fornisce unimportante condizione alcontorno.  相似文献   

12.
Summary The theory developed exhibits the following peculiar features: structures are discretizised in finite elements, the constitutive laws piecewise linearized, the problem is split in a preliminary linear elastic solution and a corrective nonlinear subproblem; concepts and techniques of quadratic and linear programming theory are utilized. The main results are: for the analysis under given loads and dislocations, a pair of extremum theorems for locking stresses, corresponding to dual quadratic programs; for the limit analysis with respect to locking situations two already known theorems, which are here deduced from the solvability conditions of the above quadratic programs and formulated as dual linear programs. The extension of the results to imperfectly locking behavior is carried out. Some examples illustrate the solution techniques based on the theory expounded.
Sommario Caratteristiche peculiari della teoria sviluppata sono: discretizzazione della struttura in elementi finiti, linearizzazione a tratti delle leggi costitutive, suddivisione del problema in una preliminare soluzione elastica lineare ed in una fase nonlineare correttiva, utilizzazione di concetti e tecniche della teoria delle programmazioni quadratiche e lineari.Si ottengono, per l'analisi di continui a deformabilità limitata soggetti a dati carichi e distorsioni, due teoremi di estremo corrispondenti a programmi quadratici negli sforzi di bloccaggio; per l'analisi limite al bloccaggio del sistema, due teoremi già noti, che qui si deducono dalle condizioni di solubilità dei precedenti programmi quadratici e si presentano in veste di programmi lineari duali. I risultati ottenuti vengono generalizzati ai casi definibili a deformabilità imperfettamente limitata. Alcuni esempi illustrano le tecniche risolutive che sorgono dalla teoria svolta.


The study presented here forms part of a research program supported by the C.N.R.  相似文献   

13.
Summary Some extensions of the apparent forces of classical mechanics are expounded, taking the following cases of motion: point referred to general coordinates involving time, point tied to a moving surface and a holonomic system with moving constraints.For a holonomic system with moving constraints and with stationary kinetic energy the apparent forces formally coincide (allowing, obviously, for a conversion ratio) with the ponderomotive forces of a stationary electromagnetic field.Lastly, the apparent forces introduced by the method of ignoration of coordinates are considered and the analogy of this case with the previous one is elucidated.
Sommario Si mettono in evidenza alcune estensioni delle forze apparenti della Meccanica classica, prendendo in considerazione i seguenti casi di movimento: punto riferito a coordinate generali involgenti anche il tempo, punto vincolato a superficie mobile, sistema olonomo con vincoli mobili.Si rileva in particolare che per un sistema olonomo a vincoli mobili con energia cinetica stazionaria le forze apparenti coincidono formalmente (salvo naturalmente un coefficiente di ragguaglio) con le forze ponderomotrici di un campo elettromagnetico stazionario.Si considerano infine le forze apparenti introdotte dal metodo di ignorazione delle coordinate e si mostra il perchè dell'analogia di questo caso col precedente.
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14.
Summary Firstly, the classical interpretation of the mean rotation tensor of Cauchy and Novozhilov is revised. Indeed, two distinctive and defective features of this interpretation reflect a severe restriction on the class of admissible deformations. Secondly, an alternative measure of mean rotation is introduced and its explicit aspect for pure rotations, pure strains and additively pure rotations is determined.
Sommario In questa nota viene riesaminata l'interpretazione classica del tensore di rotazione media di Cauchy e Novozhilov. Preliminarmente, si mostra come due tratti distintivi di questa interpretazione ne limitino l'ampiezza e riflettano una severa restrizione della classe delle deformazioni ammissibili. Successivamente, si perviene ad una misura alternativa di rotazione media, il cui calcolo esplicito è condotto nei casi di rotazioni pure, deformazioni pure e rotazioni additivamente pure.
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15.
M. E. Erguven 《Meccanica》1991,26(2-3):117-123
The problem considered in this paper describes the torsion of a homogeneous isotropic elastic layer (0zd 1) of finite thickness d 1, perfectly bonded to another elastic layer (-d 2z0) of finite thickness d 2. The problem is reduced to the solution of a Fredholm integral equation of the second kind. The solutions are given for some particular cases.
Sommario In questo lavoro si considera il problema della torsione di uno strato elastico omogeneo ed isotropo (0zd 1) di spessore finito d 1, perfettamente incollato ad un altro strato elastico (-d 2z0) di spessore finito d 2. II problema é ricondotto alla soluzione di una equazione integrale di Freedholm del secondo ordine. Le soluzioni sono ottenute per alcuni casi particolari.
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16.
Morassi  Antonino 《Meccanica》1999,34(2):115-132
It is known that the classical technical theories of Bredt and of sectorial areas are the variational limit of the SaintVenant torsion problem for hollow homogeneous isotropic cylinders with thin doubly connected crosssection when the wall thickness reaches zero. The main goal of this paper is to prove that the same result remains true for thin tubes with multicell crosssection.Sommario. E noto che le classiche teorie tecniche di Bredt e delle aree settoriali sono il limite variazionale del problema della torsione alla De SaintVenant per cilindri lunghi con sezione cava biconnessa quando lo spessore della parete tende a zero. In questo lavoro si estende il risultato alle sezioni multiconnesse con ordine di connessione qualsiasi.  相似文献   

17.
Summary We consider, in the field-theoretical approach, a class of gravitational theories deducible by a variational principle in the unrenormalized pseudo-Euclidean space-time. At first order in the coupling constant f we require the theories to coincide with the Einstein one. Moreover we assume the Hilbert gauge which assure the exclusion of the vector component of the gravitational potential . To get the higher order consistency we substitute the most general energy-momentum tensor for the particle tensorT (p) in the field equations. Requiring the latter to be deducible by a variational principle varying the potentials , we get a Lagrangian which, varying the particle coordinates, gives the equations of motion. So we get a class of theories depending on 5 arbitrary parameters. To have observable quantities we have to renormalize. So we realize that, to satisfy the equivalence principle, we have to put one of the arbitrary parameters equal to zero. With this choice the class of theories coincides at second order with general relativity.
Sommario Si vuole ottenere una classe di teorie gravitazionali deducibili da un principio variazionale, nell'ambito della teoria dei campi e nello spazio-tempo pseudoeuclideo non-rinormalizzato. Si richiede che tali teorie coincidano, al primo ordine nella costante di accoppiamento f, con la teoria di Einstein. Si assume inoltre la gauge di Hilbert al fine di escludere la presenza della componente vettoriale del potenziale . Per ottenere la consistenza al secondo ordine delle equazioni di campo, si sostituisce, in queste ultime, al tensore della particellaT (p) il più generale tensore energia-quantità-di-moto . Imponendo alle equazioni di campo di essere deducibili mediante un principio variazionale ove si varino i potenziali , si ottiene una lagrangiana che, ove si varino le coordinate della particella di prova, dà le equazioni di moto. In tal modo si ottiene una classe di teorie dipendenti da 5 parametri arbitrari. Per un confronto con i dati sperimentali è necessario rinormalizzare, onde esprimere quantità osservabili. Si dimostra così che per soddisfare il principio di equivalenza al secondo ordine è necessario porre uno dei 5 parametri uguale a zero e che, con tale scelta, l'intera classe di teorie coincide, al secondo ordine, con la relatività generale.


Research sponsored by the CNR, Gruppi di ricerca Matematica  相似文献   

18.
Summary The instability of Couette flow caused by vortices with spiral symmetry is studied; the equations of motion in a suitable spiral metric turn out to be analogous with those describing vortices with axial symmetry. The approximate solution is obtained by discretization of the differential equations. Special numerical techniques reduce drastically the dimensions of the matrices involved in the calculations. The Taylor number for transition is computed; comparisons with known results are established. The results are shown in a number of graphs.
Sommario Si studia la forma di instabilità del moto alla Couette per vortici con simmetria a spirale. In una opportuna metrica a spirale le equazioni risultano analoghe a quelle che descrivono i vortici a simmetria assiale. La soluzione approssimata delle equazioni è ottenuta per discretizzazione mediante differenze finite, usando opportuni accorgimenti per ridurre notevolmente le dimensioni delle matrici su cui si eseguono i calcoli. Viene fatto il calcolo del numero critico di Taylor per le equazioni linearizzate in funzione dei parametri significativi e si stabiliscono confronti con risultati noti. Alcuni grafici mostrano i risultati ottenuti.

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19.
In this paper, we investigate the interaction of subharmonicresonances in the nonlinear quasiperiodic Mathieu equation,x + [ + (cos 1 t + cos 2 t)] x + x3 = 0.We assume that 1 and that the coefficient of the nonlinearterm, , is positive but not necessarily small.We utilize Lie transform perturbation theory with elliptic functions –rather than the usual trigonometric functions – to study subharmonic resonances associated with orbits in 2m:1 resonance with a respective driver. In particular, we derive analytic expressions that place conditions on (, , 1, 2) at which subharmonic resonance bands in a Poincaré section of action space begin to overlap. These results are used in combination with Chirikov's overlap criterion to obtain an overview of the O() global behavior of equation (1) as a function of and 2 with 1, , and fixed.  相似文献   

20.
Genesis of Longitudinal Vortices in Near-Wall Turbulence   总被引:1,自引:0,他引:1  
Schoppa  W.  Hussain  F. 《Meccanica》1998,33(5):489-501
Using direct numerical simulations of turbulent channel flow, we present new insight into the formation mechanism of near-wall longitudinal vortices. Instability of lifted, vortex-free low-speed streaks is shown to generate, upon nonlinear saturation, new streamwise vortices, which dominate near-wall turbulence production, drag, and heat transfer. The instability requires sufficiently strong streaks (the wall-normal circulation on either side of a streak exceeding 7.6) and is inviscid in nature, despite the proximity of the no-slip wall. Streamwise vortex formation (collapse) is dominated by stretching, rather than Kelvin–Helmholtz rollup, of instability-generated x sheets. In turn, direct stretching results from the positive u/x (i.e. positive VISA) associated with streak waviness in the(x,z) plane, generated upon finite-amplitude evolution of the sinuous instability mode. Significantly, the three-dimensional features of the (instantaneous) instability-generated vortices agree well with the coherent structures educed ( i.e. ensemble averaged) from fully turbulent flow, suggesting the prevalence of this instability mechanism. These results suggest promising new drag reduction strategies, involving large-scale (hence more durable) control of near-wall flow and requiring no wall sensors or feedback logic.Sommario. Utilizzando una simulazione numerica diretta di flusso turbolento in un canale vengono presentate nuove prospettive sui meccanismi di formazione di vortici longitudinali vicino alla parete. Si dimostra come linstabilità delle bande a bassa velocità e senza vortici generi, fino alla saturazione non lineare, nuovi vortici paralleli al flusso, che dominano la produzione di vorticitá a parete, la resistenza e lo scambio termico. Linstabilità richiede la presenza di bande sufficientemente forti ed ha natura non viscosa, nonostante la prossimità della parete. La formazione di vortici paralleli al flusso (collasso) è dominata dallo stiramento, piuttosto che da un avvolgimento di Kelvin–Helmholtz, dei fogli di generati dall' instabilità.A sua volta, lo stiramento deriva da valori positivi di u/x (cioèVISA positivi) associati con le onde a bande nel piano(x,z) generate dall' evoluzione in ampiezza finita dei modi di instabilità sinusoidali. E' significativo che le caratteristiche (istantanee) three-dimensional dei vortici generati dall' instabilità concordino bene con le strutture coerenti edotte (cioè ottenute da medie dinsieme) dal flusso pienamente turbolento, il che suggerisce una prevalenza di questo meccanismo d'instabilità. Questi risultati suggeriscono nuove, promettenti strategie per la riduzione della resistenza, che utilizzino controlli di larga scala (quindi su tempi più lunghi) del flusso a parete e che non necessitino di sensori di parete o di logiche di ritorno.  相似文献   

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