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1.
Guido Ascoli 《Annali di Matematica Pura ed Applicata》1932,10(1):203-232
Sunto In questa 2a parte si dimostra anzitutto che in ogni spazio lineare metrico separabile, ogni corpo convesso ha in ogni punto del suo contorno
almeno un iperpiano radente; e se ne deduce una serie di teoremi sulla determinazione delle varietà lineari e dei corpi convessi
mediante successioni di iperpiani, sulle condizioni di risolubilità di certi sistemi di equazioni, ecc. Seguono studi su particolari
tipi di basi per gli spazi in discorso, e sull' approssimazione puntuale delle funzioni additive, e applicazioni delle teorie
svolte a vari argomenti di Analisi.
V. Memoria 1a, questo Volume, pag. 33. 相似文献
2.
Giulio Andreoli 《Annali di Matematica Pura ed Applicata》1961,54(1):379-396
Sunto In un'algebra booleana finita si presenta il fatto nuovo che molte delle strutture in essa costruibili a partire dai suoi
elementi, sono intimamente connesse, si da essere aspetti diversi della stessa cosa.
Si rileva che funzioni intere (cioè quelle che si ottengono operando su una variabile booleana con le operazioni booleane)
matrici, ideali, filtri (e le formazioni più ampie che sono gli intervalli) e classi di equivalenza, mostrano appunto questo
allacciamento.
Inoltre, ognuna di queste formazioni dà in sostanza origine ad altre algebre booleane o a queste isomorfe, o di queste qiù
ampie.
Quindi, in un certo senso, il campo booleano è completo, riproducendosi in sè per quasi tutte le strutture in esso fattibili.
Ma vi è di piu. Se nella formulazione del concetto di misura si abbandona l'idea del numero, quale ? misura di estensione
?, riesce possibile stabilire un concetto di ? di stanza booleana ? di due elementi booleani, la quale soddisfi alla fondamentale
relazione triangolare e alla condizione di annullarsi quando e solo quando gli elementi coincidono.
Potremo perciò parlare di una metrica intrinseca di un'algebra diBoole; e attraverso opportune definizioni si può estendere questa metrica anche ad aggruppamenti di tre o quattro o più elementi.
Ma definita che sia questa metrica ? interna ? viene anche definita, oltre la struttura algebrica, e quella di geometria metrica,
una struttura topologica interna.
Ed è appunto quanto esprimiamo im questo lavoro, ricollegandoci ad altri precedenti (*)
A Enrico Bompiani in occasione del suo Giubileo scientifico 相似文献
3.
Francesco Altomare 《Rendiconti del Circolo Matematico di Palermo》1987,36(2):167-181
Si stabiliscono dei risultati concernenti la convergenza di reti di forme lineari positive verso una prefissata forma lineare positiva nel contesto di spazi di funzioni continue ed affini definite su un insieme convesso compatto. Si presentano degli esempi e delle applicazioni in spazi di funzioni continue, inC *-algebre di operatori su spazi di Hilbert e in spazi di Banach reticolati. 相似文献
4.
Russell A. Johnson 《Annali di Matematica Pura ed Applicata》1987,147(1):211-248
Sunto Si definisce un esponente di Floquet per certe equazioni differenziali lineari nonperiodiche, la parte immaginaria del quale rappresenta una «rotazione» delle soluzioni di dette equazioni. Inoltre si discute la relazione fra l'esponente di Floquet e le funzioni m di Weyl-Kodaira, e fra la rotazione e certi problemi spettrali.
The author would like to thank Dr. RichardCushman for stimulating conversations on the subjects considered in this paper. 相似文献
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5.
Douglas Derry 《Annali di Matematica Pura ed Applicata》1966,71(1):267-279
Sunto Si definiscono iperpiani ad inflessione di poligoni dello spazio reale proiettivo Ln di dimensione n e si dànno relazioni fra queste singolarità e gli spazi osculatori dei poligoni. Come applicazione dei risultati
si dimostra che esiste un poligono unico d'ordine n i cui vertici sono n + 3 punti dati in posizione generica in Ln.
Alla memoria di Guido Castelnuovo, nel primo centenario della nascita. 相似文献
6.
Luigi Fantappie 《Annali di Matematica Pura ed Applicata》1943,22(1):181-289
Sunto. Poichè le funzioni di più variabili complesse presentano particolarità profondamente differenti da quelle di una variabile,
si studiano i funzionali analitici lineari delle funzioni di più variabili mediante la loro ? indicatrice proiettiva ?, specialmente
adatta a metterne in luce le più intime proprietà. Il valore del funzionale lineare per una funzioney viene così espresso mediante una nuova formazione (il ? prodotto funzionale proiettivo ?
dell'indicatrice proiettivap per la funzioney variabile indipendente), la quale dipende bilinearmente e simmetricamente dalle due funzioni, e inoltre gode della notevole
proprietà di restare invariata di fronte a tutte le coppie di trasformazioni proiettive duali che si effettuino contemporaneamente
nei due spazi ove le due funzioni sono rispettivamente definite. Si mostra poi come il prodotto funzionale proiettivo possa
calcolarsi, nel caso che le funzioni si decompongano in fattori, e infine si studiano alcuni operatori lineari (? monovalenti
?) e alcuni funzionali lineari (? abeloidi ?) particolarmente interessanti. Questi funzionali abeloidi, caratterizzati dal
fatto di avere indicatrice proiettiva razionale, si calcolano infatti mediante integrali abeliani multipli e permettono l'integrazione
di quasi tutte le equazioni a derivate parziali della fisica matematica (di quelle lineari e a coefficienti costanti).
L'argomento di questa Memoria è stato sviluppato in una parte del mio corso di Alta Analisi del 1940–41, presso il Reale Istituto
Nazionale di Alta Matematica. 相似文献
7.
Luigi Amerio 《Annali di Matematica Pura ed Applicata》1955,39(1):97-119
Sunto Si dimostra, per i sistemi quasi-periodici non lineari, un teorema di esistenza di soluzioni quasi-periodiche, estendendo
un risultato diJ. Favard, relativo ai sistemi lineari. Successivamente si studia il comportamento asintotico degli integrali dell'equazione X″ = −
AX − φ(X′) + F(t), tipica nella teoria delle oscillazioni non lineari, con un numero qualsiasi di gradi di libertà, supponendo
la funzione F(t) limitata, o quasiperiodica. Si ottiene così, tra l'altro, una applicazione del teorema di esistenza precedentemente
provato.
A Mauro Picone nel suo 70mo compleanno.
Istituto Matematico del Politecnico di Milano. 相似文献
8.
Maria Cinquini-Cibrario 《Annali di Matematica Pura ed Applicata》1945,24(1):157-175
Sunto L'A. considera un sistema di equazioni alle derivate parziali del primo ordine e ne costruisce un sistema di integrali, che
assumono valori assegnati su una curva data. Il risultato completa in un punto essenziale le ricerche diFriedrichs eLewy, relative al problema diCauchy per equazioni non lineari di ordinen di tipo iperbolico. 相似文献
9.
Horst Timmermann 《Annali di Matematica Pura ed Applicata》1977,114(1):121-139
Sunto è ben noto che, per gli spazi proiettivi basati sopra un corpo commutativo, vale il teorema di Pappo e che, viceversa, per
mezzo di questo teorema tali spazi possono essere coordinatizzati con un corpo commutativo K. Il teorema di Fano ci dice quando
K non può essere di caratteristica p=2. Un altro teorema è: In piani proiettivi sopra corpi K con p=2, e soltanto in questi, si ha che: Le tangenti d'una conica, costruita nel modo sintetico consueto, passano per un punto fisso.
Teoremi del genere per p ≠2 sembrano mancare finora, ma sono necessari per una costruzione pure sintetica della geometria algebrica. Il lavoro seguente
conterrà siffatti teoremi.
Entrata in Redazione il 14 giugno 1976. 相似文献
10.
Marco Cappiello 《Annali dell'Universita di Ferrara》2002,48(1):75-97
The aim of this work is to study a class of symbols of infinite order and to develop a global calculus for the corresponding
pseudodifferential operators. In particular, we obtain results of boundedness for the operators and of global regularity for
the solutions of the associated equations in the Gelfand spaces.
Sunto Lo scopo di questo lavoro è studiare una classe di simboli di ordine infinito e sviluppare un calcolo globale per gli operatori pseudodifferenziali corrispondenti. In particolare, otteniamo risultati di continuità per gli operatori e di regolarità globale per le soluzioni delle equazioni associate negli spazi di Gelfand.相似文献