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相似文献
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1.
Riassunto In questo lavoro vengono date alcune caratterizzazioni e condizioni di esistenza degli ideali massimali di altezza 1 degli anelli di polinomi. Uno dei risultati ottenuti è il seguente: seA è un anello noetheriano,f è un elemento massimale diA[X], allora l'ideale(f)∩A è una componente primaria isolata di (0).
Summary Some characterizations and existence conditions are given for maximal ideals of height 1 in polynomial rings. We note the following result: ifA is a noetherian ring,f is a polynomial such that (f) is a maximal ideal inA[X], then(f)∩A is a minimal prime which occurs in the primary decomposition of (0).


Durante quasi tutto il periodo di preparazione del presente lavoro, l'Autore ha usufruito di una botsa per laureandi del C.N.R.  相似文献   

2.
Riassunto In questo lavoro studiamo quelleA-algebreB, chiamate algebre di Hilbert, in cui è vera una generalizzazione del teorema degli zeri di Hilbert. In particolare studiamo alcune proprietà che implicano cheB sia un'algebra di Hilbert e proviamo il passaggio di queste proprietà rispetto a certi cambiamenti di base. Infine studiamo alcuni anelli di frazioni dell'anello dei polinomi sopra un corpo algebricamente chiusoK ed in un insieme di indeterminate di cardinalità non inferiore a quella diK.
Summary In this paper we study thoseA-algebrasB, named Hilbert algebras, in which a generalization of Hilbert's Nullstellensatz is verified. Particularly we look at some properties implying thatB is an Hilbert algebra and we prove the passage of this property with respect to certain base change. At last we study some rings of fractions of the polynomial ring generated over an algebrically closed fieldK by a set of indeterminates with cardinality greater or equal then the cardinality ofK.


Lavoro eseguito nell'ambito dei gruppi di ricerca del C.N.R.  相似文献   

3.
Resumé On donne un critère de contractibilité d'une sous-variété en un point qui genéralise certains résultats contenus dan [2], [3] et [5].
Riassunto Si dà un criterio di contraibilità d'una sottovarietà in un punto che generalizza certi risultati contenuti in [2], [3] e [5].
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4.
Riassunto Si introducono certi gruppi di numeri associati ad un grafo o singrammaG che vengono chiamati caratteristiche diG. Si studiano alcune proprietà delle caratteristiche e se ne fanno applicazioni a vari problemi sui grafi.
Résumé On introduit certains groupes de nombres qui sont associés à un grapheG et qu’on appelle caractéristiques deG. Ou étudie quelques proprietés des caractéristiques et on en fait des applications a divers problèmes sur les graphes.


Lavoro eseguito nell’ambito del Gruppo N. 26 del Comitato Naz. per la Mat. del C.N.R.  相似文献   

5.
Riassunto Scopo di questa nota è quello di caratterizzare gli aperti affini di una varietà normale mediante la nozione di semifattorialità. Il risultato principale è il seguente: un anelloA di ?tipo geometrico? è localmente semifattoriale (risp. semifattoriale) se e soltanto se gli aperti affini di Spec (A) sono tutti e soli i complementari dei supporti dei divisori di Cartier (risp. de divisori principali). Analoghi risultati valgono per le varietà proiettive.
Summary The purpose of this note is to characterize the open affine subsets of a normal variety by means of almost-factoriality. The main result is the following: a ?geometric ring?A is locally almost-factorial (resp. almost-factorial) if and only if the open affine subsets of Spec (A) coincide with the complements of the supports of Cartier divisors (resp. of principal divisors). Analogous results hold for a projective variety.
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6.
Riassunto Si considera un sistema dinamico ooonomo ad un solo grado di libertà. Si semplifica la condizione di ergodicità di una variabile aleatoria e di tutte le funzioni di essa, data in un lavoro precedente da, B. Forte; questa nuova forma della condizione di ergodicità viene poi usata per stabilire a quale condizione necessaria e sufficiente deve soddisfare il potenziale della sollecitazione agente sul sistema perchè l’energia cinetica e tutte le funzioni di essa siano ergodiche.
Résumé On considère un système dynamique à un degré de liberté. On simplifie la condition d’ergodicité d’une variable aléatoire et de toutes ses fonctions, donnée dans un travail précédent par B. Forte; ensuite on emploie cette nouvelle forme de la condition d’ergodicité pour établir à quelle condition nécessaire et suffisante doit satisfaire le potentielU du système pour que l’énergie cinétique et toutes ses fonctions soient ergodiques.


Lavoro eseguito per la realizzazione del programma di ricerca del Gruppo n. 7 del C.N.R.  相似文献   

7.
Riassunto In questo lavoro viene data una nuova dimostrazione del fatto che il luogo di Gorenstein di un anello di Cohen-MacaulayA che sia immagine omomorfa di un anello di Gorenstein è aperto. La presente dimostrazione permette di dare esplicitamente l'ideale a ⊂A la cui varietà è il luogo non di Gorenstein diA. Si studia inoltre il comportamento del luogo di Gorenstein rispetto a certi omomorfismi di anelli.
Summary In this paper we give a new proof of the fact that the Gorenstein locus of a Cohen-Macaulay ringA which is homomorphic image of a Gorenstein ring is open, this describing explicitly the ideal a⊂A whose variety gives the non-Gorenstein locus ofA. Also, we study the Gorenstein locus behaviour with respect to certain ring homormorphisms.


Lavoro eseguito nell'ambito dei gruppi di ricerca del C.N.R.  相似文献   

8.
Riassunto Si introduce la nozione di funzioni di Morse per una coppia di varietà differenziabili (X, Y) oveY è una sottovarietà chiusa inX. Si mostra che tale nozione è generica e coincide con quella di funzione stabile; inoltre si associa ad una tale funzione una equivalenza omotopica con unCW complesso. Si danno inoltre delle applicazioni.
Resumé On introduit la notion de fonction de Morse pour un couple de varietés differentielles (X, Y), oùY est une sous varieté fermée dansX. On démontre, comme pour le cas classique, que c'est une notion générique et que c'est la même que celle de fonction stable; en plus on associe à une telle fonction une equivalence d'homotopie deX−Y avec unCW-complexe. On donne aussi des applications.


Lavoro eseguito nell'ambito del GNSAGA del C.N.R.  相似文献   

9.
Riassunto Recentemente diversi autori (v. [15], [16], [17], [18], [19], [20]) si sono interessati di problemi di esistenza e di regolarità di soluzioni di problemi variazionali verificanti diseguaglianze. In questo articolo considereremo il caso delle ipersuperfici minimali (di area minima), più precisamente delle frontiere minimali nel senso diDe Giorgi (v. [2] o [3]). Il risultato di regolarità, che è quello che ci pare più interessante, è grosso modo il seguente:frontiere minimali rispetto ad un ostacolo di classe C 1 sono di classe C1 in un intorno dell'ostacolo stesso. Il Teorema 2 del § 3 contiene l'enunciato preciso di tale risultato. Nel § 2 si fanno alcune considerazioni sulla validità del teorema di Bernstein per le frontiere minimali, in esso si prova (v. il Teorema 1) che un insieme avente frontiera non vuota minimale inR n e contenente un semispazio è esso stesso un semispazio. Tale risultato serve per la dimostrazione del teorema 2. Nel § 1 sono contenuti alcuni complementi alla teoria delle frontiere minimali.
Résumé On considère le problème des hypersurfaces minimales en présence d'obstacles. On prouve le résultat de regularité suivant: ?les hypersurfaces minimales en présence d'obstacles de classeC 1 sont de classeC 1 dans un environ de l'obstacle?.


Lavoro eseguito nell'ambito dell'attività dei gruppi di ricerca del C.N.R. nell'anno 1970.  相似文献   

10.
A short proof is given to Dixmier's sixth problem from [9] for the first Weyl algebra which askswhether a polynomial of a generic element of the first Weyl algebra is a generic element. Anaffirmative answer to this question was given by A. Joseph [14]. In the paper we give an answer to a similar question but for an arbitrary element of the first Weyl algebra. This result is used then to clarify structure of maximal commutative subalgebras in the first Weyl algebraA 1: for a given maximal commutative subalgebra C of the Weyl algebra A1 (almost) all non-scalar elements of it have the sametype, more precisely, have one of the following types: (i) strongly nilpotent, (ii) weakly nilpotent, (iii) generic, (iv) generic except for a subset, K *a+K of elements of strongly semi-simple type where a∈C is an element of strongly semi-simple type and K*=K/{0}, (v) generic except for a subset, K*a+K of elements of weakly semi-simple type where a∈C is an element of weakly semi-simple type.
Sunto Si fornisce una dimostrazione breve al sesto problema di Dixmier enunciato in [9] per la prima algebra di Weyl che chiedese un polinomio di un elemento generico della prima algebra di Weyl è un elemento generico. Una rispostaaffermativa a questo problema à stata data da A. Joseph in [14]. In questo articolo formiamo una risposta ad un quesito simile ma per un elemento arbitrario della prima algebra di Weyl. Questo risultato è usato quindi per chiarire la struttura delle sottoalgebre commutative massimali della prima algebra di WeylA 1: per una data sottoalgebra commutativa massimale C dell'algebra di Weyl A1 (quasi) tutti i suoi elementi non scalari hanno lo stessotipo; più precisamente, hanno uno dei seguenti tipi: (i) fortemente nilpotente, (ii) debolmente nilpotente, (iii) generico, (iv) generico eccetto che per un sottoinsieme K *a+K di elementi di tipo fortemente semisemplice, dove a∈C è un elemento di tipo debolmente semisemplice.
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11.
We describe the moduli spaceM 1 (c 2) of 't Hooft bundles onP 3, that is instanton bundles having sections at the first twist. We prove that such a moduli space is a rational variety whose singular locus is the moduli space of special 't Hooft bundles studied in [HN]. It turns out thatM 1 (c 2) possesses a canonical desingularization provided by the projectivized of a vector bundle on the Hilbert schemeH of the space curves which correspond to 't Hooft bundles in the Serre construction. Moreover, we show that the connected components of such curves are lines or multiple lines, which are scheme-theoretically a product. On such multiple lines every vector bundle splits, and we are able to determine their normal bundle. This allows to reprove the smoothness ofH, already known from [C], and the smoothness ofM 1, shown in [C] and [NT].
Sunto Si descrive lo spazio dei moduliM 1 (c 2) dei fibrati vettoriali di 't Hooft suP 3, cioè dei fibrati istantoni che ammettono una sezione lineare. Si dimostra che tale spazio è una varietà razionale il cui luogo singolare è costituito dai fibrati di 't Hooft speciali studiati in [HN]. Si trova, inoltre, una desingolarizzazione diM 1 (c 2) data da un aperto di un fibrato proiettivo sullo schema di Hilbert delle curve che sono luoghi degli zeri di sezioni lineari di fibrati di 't Hooft. Le componenti connesse di tali curve sono rette o rette multiple isomorfe a un prodotto. Questo risultato è conseguenza del fatto che ogni retta multiplaZ di genere aritmeticop a (Z)≤1—deg (Z) fibrata in punti multipli curvilinei è schematicamente isomorfa al multiplo di una sezione di una opportuna superficie rigata razionale.
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12.
Sunto Si espone una condiztone sufficiente affinchè un anello topologico sia l'anello degli endomorfismi, dotato della topologia finita, di un gruppo abeliano ridotto, senza torsione e di cardinalità ≤. Il risultato ottenuto estende un teorema di A. L. S. Corner ([3] Theorem1.1) ed un teorema di A. Orsatti ([9] Teorema A*).

Entrata in Redazione il 17 febbraio 1977.

Lavoro eseguito nell'ambito dei Gruppi di Ricerca Matematica del C.N.R.  相似文献   

13.
Summary Many examples may be found in the literature showing that some sets of configurations in finite geometries are block sets of BIB-designs on the points of the geometry they belong to. See for instance the designsP t(d, q)., At(d, q) in Dembowski [3, 1.4.5] and the designs of quadrics ofPG(d, q) in Primrose [7]. We prove that the theoretical reason for this is the 2-transitivity of the above geometries. This allows us to, state the following general result (Theorem 2): letD be a 2-transitive design; then any “class of isomorphic configurations” ofD is the block set of a design on the points ofD. Designs arising in this way in projective and affine geometries are shown in Sections 3, 4.
Riassunto Molti esempi rivelano che talune varità dello stesso “tipo” in una geometria finita (proiettiva o, affine) costituiscono i blocchi di un BIB-disegno avente come punti i punti della geometria di appartenenza. Si vedano per esempio i disegniP t(d, q), At(d, q) in Dembowski [3, 1.4.5] e i disegni delle quadriche diPG(d, q) in Primrose [7]. In questo lavoro si dimostra che tale proprietà vale in generale ed è intimamente legata alla proprietà strutturale delle geometrie di possedere un gruppo di automorfismi 2-transitivo. Se ne deduce un procedimento generale per la costruzione di disegni geometrici, di cui si danno alcuni esempi.
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14.
Riassunto è introdotta una classe di anelli ?pseudoeuclidei?. Ogni anello della classe è noetheriano e la classe è chiusa rispetto ai principali procedimenti elementari noti, che fanno passare da anelli noetheriani ad anelli neotheriani.
Summary A class of ?pseudoeuclidean? rings is introduced. Every ring in the class is noetherian and ifA is in the class, thenA[x] andA[[x]] are in the class. IfA is an unitary integral domain in the class, then every algebraic monic extension ofA is in the class.


Lavoro eseguito nell'ambito del Gruppo per le strutture algebriche e geometriche del C.N.R., anno 1971.  相似文献   

15.
We reduce certain proofs in [16, 11, 12] to depth two quasibases from one side only, a minimalistic approach which leads to a characterization of Galois extensions for finite projective bialgebroids without the Frobenius extension property. We prove that a proper algebra extension is a leftT-Galois extension for some right finite projective left bialgebroid over some algebraR if and only if it is a left depth two and left balanced extension. Exchanging left and right in this statement, we have a characterization of right Galois extensions for left finite projective right bialgebroids. Looking to examples of depth two, we establish that a Hopf subalgebra is normal if and only if it is a Hopf-Galois extension. We characterize finite weak Hopf-Galois extensions using an alternate Galois canonical mapping with several corollaries: that these are depth two and that surjectivity of the Galois mapping implies its bijectivity.
Sunto Riduciamo alcune prove di [16,11,12] a quasibasi di profondità due da un lato solo, un approccio minimalistico che conduce ad una caratterizzazione di estensioni di Galois per bialgebroidi proietivi finiti senza la proprietà di estensione di Frobenius. Dimostriamo che un'algebra che sia un'estensione propria è un'estensioneT-Galois sinistra per qualche bialgebroide finito proiettivo a sinistra su qualche algebraR se, e solo se, è un'estensione di profondità due a sinistra e bilanciata a sinistra. Scambiando destra e sinistra nell'enunciato, otteniamo una caratterizzazione di estensioni di Galois destre per bialgebroidi finiti proiettivi a destra. Guardando ad esempi di profondità due, otteniamo che una sottoalgebra di Hopf è normale se, e solo se, è un'estensione Hopf-Galois. Caratterizziamo le estensioni Hopf-Galois deboli finite usando un'applicazione canonica di Galois alternativa ottenendo parecchi corollari: queste sono di profondità due e la suriettività dell'applicazione di Galois implica la sua biiettività.
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16.
Sunto Si considera un particolare fenomeno magnetoidrodinamico, che è una generalizzazione del problema di Couette per un liquido elettricamente conduttore in presenza di un opportuno campo magnetico e si dimostra che qualunque soluzione del problema dotata di una certa regolarità e stabile in media, ossia la somma delle energie cinetica e magnetica di una generica perturbazione è una funzione decrescente del tempo. A Bruno Finzi nel suo 70mo compleanno. Lavoro eseguito nell'ambito dell'attività dei Raggruppamenti di ricerea matematica del C.N.R. Entrata in Redazione il 9 dicembre 1969.  相似文献   

17.
Sunto Nel n1. viene definito il complesso generalizzato di Koszul K(A; E; t) di R-moduli associato ad una matrice A sopra un anello R e un R-modulo E. Si studia poi K(A; E; t) nel caso particolare in cui A sia una matrice della forma B(m, s) data nel n.3. Si dimostra infine che, sotto certe condizioni di finitezza, la lunghezza di ogni modulo d'omologia à una funzione polinomiale in m per m grande, e che per ogni m ≥1 la caratteristica di Euler-Poincaré è il prodotto di un coefficiente binomiale per la caratteristica del complesso di Koszul K(B(1, s); E;0).

Entrata in Redazione il 18 novemb e 1972.  相似文献   

18.
Sunto Data una varietà complessa non singolare V, si può definire unacoppia congiunta di punti di V. Nel caso ove V è una varietà razionale, di un tipo molto ristretto (§ 2), si considerano le proprietà topologiche dell'insieme di coppie congiunte. Questo è uno spazio fibrato, il che rende possibile la determinazione dei suoi gruppi di omologia. Si costruisce esplicitamente una base per questi gruppi.   相似文献   

19.
Summary LetAA′ be a regular morphism between two noetherian rings. Then for everyA-algebra of finite typeB, everyA-morphism fromB toA′ can be factorised through aB-algebra of finite typeB′ which is standard (smooth) overA and which is ?as smooth as possible? overB (i.e. except above the singular locus ofB overA). This result is a positive answer to one conjecture due to M. Artin.
Riassunto SiaAA′ un omomorfismo regolare di anelli noetheriani. Si dimostra che per ogniA-algebraB di tipo finito, ogniA-omomorfismoB→A′ si può fattorizzare mediante unaB-algebraB′ di tipo finito che è liscia suA ed è ?la più liscia posibile? suB (più precisamente liscia suB meno il luogo singolare diB suA). Questo risultato è una risposta affermativa a una congettura di M. Artin.
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20.
Summary We extend to the case of SISI rings, studied by Vamos in [8], the duality for noetherian rings studied by Orsatti in [7]. We prove that some properties of this duality can be generalized, while others hold only in the noetherian case.
Riassunto Si estende al caso dei SISI anelli, studiati da Vamos in [8], la dualità studiata da Orsatti in [7] per gli anelli noetheriani. Si dimostra che alcune proprietà di questa dualità si possono generalizzare, mentre altre sono caratteristiche del caso noetheriano.


Lavoro eseguito nell’ambito dell’attività dei gruppi di ricerca matematici del C.N.R.  相似文献   

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