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1.
Summary Aqueous adenosine-copper and D-ribose copper solutions have been studied as functions ofpH, in thepH range from 3 to 12. Our approach is the study of the effect that the field of ligands produces on the opticald-d transitions of the copper ion. The results show that abovepH 6 the ribose moieties of adenosine bind to the copper ions forming two kinds of soluble 1∶1 complex, one prevailing atpH 9 and the other prevailing atpH 11.5.
Riassunto La formazione dei complessi del rame con molecole di adenosina e con molecole di D-ribosio in soluzione acquosa è studiata, al variare delpH nell’intervallo da 3 a 12, analizzando l’effetto del campo legante sulle transizioni ottiche tra i livellid dello ione Cu(II). I risultati mostrano che, per valori dipH maggiori di 6, il gruppo ribosio dell’adenosina si lega agli ioni Cu(II) formando due distinti complessi, uno prevalente apH 9 e l’altro prevalente apH 11.5.
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2.
Summary A numerical simulation is proposed of extended closepacked systems of hard spheres obtained by serial deposition. The process takes into account a random contribution to the growth of the aggregate; in this way, without using relaxation potential methods, it was possible to reproduce, even for large systems, the splitting of the second peak in the pair correlation function, evidenced both by experimental arrangements of hard spheres and by measurements on amorphous alloys.
Riassunto Si presenta un metodo di simulazione numerica per la generazione di una struttura amorfa compatta basato sulla deposizione in sequenza di sfere rigide identiche. Il processo di crescita dell’aggregato è basato su criteri probabilitisci ed ha permesso di riprodurre, senza dover ricorrere a tecniche di rilassamento, lo sdoppiamento del secondo picco della funzione di correlazione delle coppie, presente sia nelle misure su metalli amorfi che negli aggregati sperimentali di sfere rigide.
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3.
Summary Extensive, bound-state calculations for the electronic ground state of the BF3 molecule are reported and a simple model is employed to generate its ionic state associated with aK-shell vacancy in the boron atom. The rearrangement of the molecular-charge distribution that follows the initial ionization process is examined within the present model and its effect on the full boron X-ray absorption spectra is discussed. The inadequancy of band classifications which are based only on initialstate calculations in providing anything more than qualitative results is again observed and analysed.
Riassunto Si riportano estesi calcoliab initio per gli stati elettronici legati della molecola del BF3 nel suo stato fondamentale e si descrive un modello semplice che permette di ottenere gli stati ionici relativi ad una vacanza nel guscioK dell’atomo di boro. Si esaminano il processo di riarrangiamento della distribuzione di carica molecolare che ha luogo dopo la ionizzazione iniziale ed i suoi effetti sullo spettro di assorbimento X relativo all’atomo centrale. Si evidenzia ed analizza il valore puramente qualitativo di ogni assegnazione delle righe di assorbimento che sia basata unicamente sulla struttura dello stato iniziale non perturbato.
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4.
Summary Photoemission and Auger line shapes from almost completely filled bands have been widely discussed in recent years within a simplified model based on an Anderson Hamiltonian in which the virtual level shift due to the interactions is suitably compensated for. Up to now, the theory has been much more successful with XPS than with AES, and the reason for this was obscured by the lack of an exact solution and by the difficulty to assess the degree of validity of various approximate treatments that have been proposed. Here we present a Green’s function formalism that allows us to extend the closed band solution to the partially occupied case and lends itself to the exact numerical treatment of finite systems. By applying the theory to 27 and 125 atom clusters, we analyse the dependence of the spectra on hole-hole repulsionU with a degree of unfillingn h≤0.25. We also consider the case when one of the spin subbands is full as a rough model for ferromagnetic metals. Correlation effects on the one-hole density of states produce a narrowing of the band region, while a split-off structure develops below the band forU comparable to the band width. The low-density approximation is good agreement with the exact results forn h=0.1 and also forn h=0.25 for small and moderateU. Our results on the Auger line shapes justify somewhat the suggestion by Haak and Bennetet al. that split-off states observed in photoemission must be discarded before computing the two-hole spectrum. Indeed self-energy corrections must be excluded also in bandlike cases, when the simple procedure of cutting off the unwanted structure is not applicable. This arises because, in a wide range of physical situations, the Auger line shape reflects the mutual scattering of undressed final-state holes.
Riassunto Il modello teorico piú usato negli ultimi anni per le forme di riga di fotoemissione ed Auger di bande quasi completamente occupate si basa su un hamiltoniano di Anderson in cui lo spostamento del livello virtuale dovuto alle interazioni è opportunamente compensato. Finora la teoria ha dato risultati molto migliori per la fotoemissione che per lo spettro Auger. Le ragioni di ciò non sono chiare poiché non si dispone di una soluzione esatta ed è difficile valutare l’attendibilità delle varie approssimazioni note. Pertanto noi proponiamo un formalismo basato sulle funzioni di Green che permette, nel caso di aggregati finiti di atomi, di estendere la soluzione esatta, nota nel caso di bande chiuse, al caso di bande parzialmente occupate. Applicando il metodo a sistemi di 27 e 125 atomi, analizziamo la dipendenza degli spettri dalla repulsioneU tra lacune, per una concentrazione di lacunen h≤0.25. Abbiamo considerato anche il caso in cui una delle sottobande di spin è completamente occupata come una prima approssimazione al problema di metalli ferromagnetici. Gli effetti di correlazione restringono il continuo nella densità di stati ad una particella e producono una struttura discreta sotto la banda seU è confrontabile con la larghezza della stessa. L’approssimazione di bassa densità è in buon accordo coi risultati esatti pern h=0.1 ed anche pern h=0.25 seU è piccolo o moderato. I nostri risultati sulla forma di riga Auger legittimano in qualche modo quanto suggerito da Haak e Bennetet al., e cioè che il picco satellite di fotoemissione deve essere soppresso nel calcolo della forma di riga Auger. Anzi, tutte le correzioni al propagatore ad un corpo, dovute agli effetti di correlazione, debbono essere escluse anche nel caso di spettri di tipo banda, dove, per l’assenza della struttura satellite in fotoemissione, il procedimento di Bennettet al. non è piú applicabile: infatti nella maggior parte dei casi d’interesse fisico, la forma di riga Auger riflette la dinamica di lacune non rinormalizzate.
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5.
Summary The authors illustrate a mathematical model for the interpretation of dry and rainy periods, which can also point out the periodicities of the timeseries of precipitations and their importance. The model has been applied to the pluviometric series of Genoa University (1833–1979) and it was checked by the hydrometric data of the Bisagno stream at La Presa (1962).
Riassunto Gli autori illustrano un modello matematico per l’interpretazione dei periodi secchi e di quelli piovosi, modello che può anche individuare le periodicità inste nelle serie temporali delle precipitazioni e la loro rilevanza. Il modello è stato applicato alla serie pluviometrica dell’Università di Genova (1833–1979) ed è stato testato con i valori del livello idrometrico del torrente Bisagno a La Presa (1962).


Work carried out in the field of the P.F.Promotion of the Environment Quality, subprogram 5 under the Contracts No. 44/80.01738.90/150.6148 and No. 56/79.01490.90/115.6148.  相似文献   

6.
Summary Daily global solar-radiation sequences are studied for Italy. We show that the experimental data can be described as a first-order autoregressive stochastic process independent of locality or season: the only climatic information needed is the monthly average of the clearness index. We also show that the clearness index sequences can be transformed in sequences with normal distribution but with the same autocorrelation properties; it is then easy to construct synthetic sequences of radiation data with the same statistical properties as the real data, useful for performance prediction of solar systems.
Riassunto Si analizzano le serie temporali dei valori giornalieriK T (rapporto tra la radiazione solare globale su superficie orizzontale e la radiazione extra-atmosferica) per il territorio italiano. Si dimostra che i dati possono essere descritti con processi stocastici autoregressivi del primo ordine indipendentemente dalla località o stagione: la sola informazione necessaria è il valore medio mensile dei rapportiK T . Si dimostra inoltre che le successioni dei valoriK T possono essere trasformate in successioni con funzione di distribuzione normale e con le stesse caratteristiche statistiche di autocorrelazione dei dati originari; in tal modo è poi possibile costruire successioni di dati di radiazione, di lunghezza pari al numero di giorni in un mese e con le stesse proprietà statistiche dei dati sperimentali, utili per il calcolo delle prestazioni di sistemi solari.

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7.
Summary The contribution of the particulate matter relapsed from a large oil-fired power plant into the surrounding environment was investigated by means of an automated sampling station interactive with the environment. This station performs real-time measurements of some meteorological parameters and of the concentrations of some gaseous pollutants, thus carrying out aerosol samplings only in situations of environmental interest such as fumigation or blank conditions. Elemental composition of the fractionated particulate matter and morphological observations on single particles were obtained using PIXE (particle-induced X-ray emission) and SEM (scanning electron microscopy) techniques.
Riassunto Il contributo all’inquinamento dovuto all’emissione di materiale particolato da una centrale termoelettrica ad olio combustibile è stato studiato utilizzando una stazione di prelievo funzionante in modo interattivo con l’ambiente. Questa stazione è in grado di effettuare prelievi di aerosol atmosferico pilotati da prefissati valori di parametri ambientali, sia di tipo meteorologico che di concentrazione di alcuni inquinanti gassosi, che permettono di discriminare situazioni di ricaduta del pennacchio da situazioni tipicamente di fondo. La composizione elementare del particolato, frazionato nelle diverse classi dimensionali, è stata ottenuta mediante la tecnica multielementare PIXE (emissione di raggi X indotte da particelle), mentre osservazioni morfologiche sulle particelle campionate sono state effettuate mediante SEM (microscopia elettronica a scansione).
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8.
Summary The response function for magnetic neutron scattering off electrons forming a one-component plasma, or jellium model, subject to a steady magnetic field, is calculated in the semi-classical limit in which Boltzmann statistics apply to the electron states. A complete expression for the response of an ideal plasma is given in a compact, closed form, amenable to numerical investigation, and including the dependence on electron parameters such as effective mass and gyromagnetic ratio. Effects due to the Coulomb interaction are discussed within the limitations of the random phase approximation. The theoretical results are used to predict the conditions that must obtain for the observation of neutron excitation of Landau and collective modes.
Riassunto La funzione di risposta per lo scattering magnetico dei neutroni dagli elettroni che forma un plasma ad un componente, o modello di jellio, soggetto ad un campo magnetico fisso, è calcolata nel limite semiclassico nel quale la statistica di Boltzmann si applichi agli stati elettronici. Si dà un’espressione completa per la risposta di un plasma ideale in una forma compatta e chiusa adatta alla ricerca numerica e che include la dipendenza dai parametri elettronici come la massa efficace ed il rapporto giromagnetico. Si discutono gli effetti dovuti all’interazione di Coulomb entro i limiti dell’approssimazione di fase random. I risultati teorici sono usati per prevedere le condizioni che devono essere ottenute dall’osservazione dell’eccitazione dei neutroni di Landau e dei modi collettivi.
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9.
Summary The radioactive cloud released during the Chernobyl accident reached the Po Plain and Lombardy in the night of April 30, 1986; the cloud remained in the northern Italian skies for a few days and then disappeared either dispersed by winds or washed by rains. The evidence in the atmosphere of radionuclides as tellurium, iodine, cesium was promply observed by the Istituto di Fisica. The intense rain, in the first week of May, washed the radioactivity and the fallout contaminated the land, soil, grass and vegetables. The present work concerns the overall contamination of the Northern Italy territory and in particular the radioactive fallout in the Alpine region. Samples of soil have been measured at the gamma-spectroscope; a linear correlation is found between the radionuclide concentration in soil samples and the rain intensity, when appropriate deposition models are considered. A number of measurements has been done on Lake Como ecosystem: sediments, plankton, fishes and the overall fallout in the lake area have been investigated.
Riassunto La nube radioattiva sprigionatasi nel corso dell'incidente al reattore nucleare di Chernobyl si è dispersa nei cieli lombardi fra la notte del 30 aprile 1986 e i primi giorni di maggio. La presenza di radioelementi nell'aria—tellurio, iodio, cesio—è stata osservata dalle numerose stazioni operanti nella pianura padana. Le piogge dei primi giorni di maggio, cadute soprattutto nelle zone prealpine, hanno trascinato al suolo consistenti quantità di radioelementi. Al fine di rilevare la correlazione fra pioggia e ricadute sono stati prelevati oltre un centinaio di campioni di terreno; i contenuti di radioelementi, e in particolare il cesio, sono misurati a mezzo di spettrometro gamma e risultano in buon accordo con i modelli di deposizione. Si rilevano particolarmente elevati i livelli di ricaduta nella zona del lago di Como e delle adiacenti vallate; un esame dei contenuti di radioelementi nell'ecosistema lacustre completa l'analisi.
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10.
Summary An analysis of the role of the nonpair forces in the lattice dynamics of s.p. bonded h.c.p. metalsviz. Mg and Zn has been presented. The total energy has been extended up to third order in the electron-ion pseudopotential. The dynamical matrix contains the terms arising from central pairwise interactions between the ions as well as contributions due to sums of nonpair three-body forces. Such forces, arising from the inclusion of third-order terms, are of short-range nature and possess the character of tensor forces. It is concluded that the nonpair three-body interaction is necessary for explaining the lattice dynamics of h.c.p. metals. The theoretical dispersion curves are compared with the experimental data. Good agreement is found between the computed and experimental results along the symmetry directions.
Riassunto Si è presentata un’analisi del ruolo delle forze non appaiate nella dinamica reticolare di metalli h.c.p. limitati da s.p. rispetto a Mg e Zn. L’energia totale è stata estesa fino al terz’ordine nel potenziale elettrone-ione. La matrice dinamica contiene termini che originano da interazioni del tipo a coppie tra ioni cosiccome contributi dovuti a somme di forze a tre corpi non accoppiati. Tali forze, che derivano dall’inclusione di termini di terz’ordine, sono del tipo a corto raggio e possiedono le caratteristiche di forze tensoriali. Si conclude che l’interazione a tre corpi non appaiata è necessaria per spiegare la dinamica reticolare di metalli h.c.p. Le curve teoriche di dispersione sono confrontate coi dati sperimentali. Si è trovato un buon accordo tra i risultati teorici e sperimentali lungo le direzioni di simmetria.
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11.
Summary The electrohydrodynamic stability of a fluid layer influenced by a periodic tangential electric field is studied. The model allows for general forms of deformations of the interface. Two simultaneous ordinary differential equations of Mathieu type are obtained. The coupled equations are solved by the method of multiple-scale perturbations for small electric-field amplitude and stability conditions are discussed. It is found that the tangential field has a stabilizing effect except at resonance points. Graphs are drawn to illustrate the resonance regions in a parameter space. The tangential periodic field cannot stabilize a system which is unstable under a constant electric field.
Riassunto Si studia la stabilità elettrodinamica di una strato fluido influenzato da un campo elettrico tangente periodico. II modello tien conto delle forme generali di deformazioni dell’interfaccia. Si ottengono due equazioni simultanee differenziali ordinarie del tipo di Mathieu. Le equazioni accoppiate sono risolte col metodo delle perturbazioni su scala multipla per piccola ampiezza di campo, elettrico e si dicutono le condizioni di stabilità. Si è trovato che il campo tangente, ha un effetto stabilizzante eccetto nei punti di risonanza. I grafici sono fatti per illustrare le regioni di risonanza in uno spazio di parametri. Il campo periodico tangente non può stabilizzare un, sistema che è instabile in un campo elettrico costante.
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12.
Summary We demonstrate that the electrostatic neutron-electron interaction, formed by the Schwinger and Foldy terms, leads to a cross-section in which the response function is the inverse dielectric function observed in X-ray scattering and electron loss experiments. The experimental conditions for scattering off the acoustic plasmon in metals are unobtainable at present and, at large scattering wave vectors, where the scattered intensity is proportional to the Compton profile, scattering is too weak to be useful. For intermediate scattering vectors, outside the first Brillouin zone, experimental restrictions are still severe although the experiment is feasible but we do not have relevant calculations of the dielectric function, for band structure models, from which to estimate the cross-section. Calculations available for the first Brillouin zone lead us to expect a significant and highly structured response.
Riassunto Si dimostra che l’interazione elettrostatica neutrone-elettrone, formata dai termini, di Schwinger e Foldy, porta ad una sezione d’urto nella quale la funzione di risposta è la funzione dielettrica inversa osservata nella diffusione dei raggi X e negli esperimenti di perdita degli elettroni. Le condizioni sperimentali per lo scattering fuori dal plasmone acustico nei metalli sono al momento inottenibili e, per vettori d’onda di scattering molto grandi, in cui l’intensità di diffusione è proporzionale al profilo di Compton, la diffusione è troppo debole per essere utile. Per vettori di diffusione intermedi, fuori dalla prima zona di Brillouin, le restrizioni sperimentali sono aconra notevoli anche se l’esperimento è, fattibile, ma non abbiamo calcoli rilevanti della funzione dielettrica, per modelli di struttura di banda, dai quali calcolare la sezione d’urto. I calcoli utilizzabili per la prima zona di Brillouin portano ad attendersi un responso significativo e altamente strutturato.
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13.
Summary We report a simple estimation of the variations in entropy and free energy of aluminum at melting based on the separation of the total internal energy into structural and nonstructural contributions. We make use of an interionic potential calculated from first principles.
Riassunto Si riporta una semplice stima delle variazioni relative all’entropia ed all’energia libera dell’alluminio nel processo di fusione. Tale stima è fatta in base alla separazione dell’energia interna totale in due contributi: strutturale e non strutturale. Si fa uso di un potenziale interionico calcolato da principi primi.
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14.
Summary Quenching of luminescence of 1-amino-5, 6, 7, 8-tetrahydronaphthalene (ATHN) in nonpolar and polar solvents at 300 K and 77 K by the chloroalkanes carbon tetrachloride (CCl4), methyl chloroform (CH3CCl3), chloroform (CHCl3) and methylene chloride (CH2Cl2) is reported. Different photophysical parameters at 77 K of unperturbed and perturbed fluorescer ATHN in ternary solutions are determined. The bimolecular dynamic fluorescence quenching rate constant (K q) increases with the electron affinity (EA) of the quenchers and a linear correlation exists between lnK q and EA. The quenching depends on polarity of solvents. The quenching is ascribed to contact CT exciplex formed between chloroalkanes and excited singlet ATHN.
Riassunto Si riporta lo spegnimento di luminescenza dell' l-amino-5, 6, 7, 8-tetraidronaftalene (ATHN) in solventi non polari e polari a 300 K e 77 K mediante i cloroalcani tetracloruro di metilene (CH2Cl2). Si determinano diversi parametri fotofisici a 77 K di ATHN fluorescente perturbato e non perturbato in soluzioni ternarie. La constante (K q) del valore di smorzamento di fluorescenza dinamico bimolecolare aumenta con l'affinità elettronica (EA) degli spegnitori ed esiste una correlazione lineare tra lnK q ed EA. Lo spegnimento dipende dalla polarità dei solventi. Lo spegnimento è attribuito all'exciplex CT di contatto formato tra cloroalcani e ATHN a singoletti eccitati.
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15.
Summary The crystallographic dependence of optical-second-harmonic generation (SHG) in Si and Ge single crystals is obtained with 10 ps pulses at 527 nm and at incident fluences above the threshold for laser melting of the crystal lattice. We find that the experimentally observed dependence of SHG on crystal orientation remains unchanged up to the damage limit. Observed selection rules are analysed in terms of various possible contributions.
Riassunto Generazione della seconda armonica ottica è ottenuta nei monocristalli di Si e Ge con impulsi laser di 10 ps, a 527 nm, e con densità di energia inpingente superiore all soglia per la fuzione del reticolo cristallino. Si osserva che la seconda armonica mantiene la propria dipendenza dall' orientazione cristallografica, indipendente dal valore della densità di energia che è incidente sulla superficie cristallina, fino alla soglia del danno. Il mutamento d'intensità di generazione a secondo orientazione cristallografica e piano di polarizzazione è stato analizzato in funzione di vari contributi probabili.
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16.
Summary The X-radiation induced by4He ion impact on Ag, Cd, In, Sn, Sb, Te and I has been investigated for incident energies ranging from 0.6 to 0.5 MeV. Production cross-sections for various X-ray lines have been obtained by an internal normalization method, by means of simultaneous backscattering measurements. From the intensities on theL α ,L γ1,5 andL γ2,3 lines theL-subshell ionization cross-sections have been extracted. Comparison with current theories shows systematic discrepancies for all the targets at incident energy below 2.0 MeV and, for Ag, Cd and In, even in the higher-energy region. These are attributed to deviations in the atomic parameters used in the data analysis as well as to a failure of the ionization theories employed.
Riassunto Si sono effettuate misure di fluorescenza X indotta da bombardamento di ioni4He di energia compresa tra 0.6 e 5.0 MeV sugli elementi Ag, Cd, In, Sn, Sb, Te e I. Utilizzando un metodo di normalizzazione interna fondato su contemporanee misure di retrodiffusione Rutherford, si sono ottenute le sezioni d’urto assolute per un certo numero di righe X. Da quelle relative alle righeL α ,L γ1,5 eL γ2,3 si sono poi ricavate le sezioni d’urto di ionizzazione per i diversi sottostratiL. Il confronto con le teorie disponibili ha evidenziato la presenza di sensibili disaccordi per tutti i bersagli al di sotto dell’energia incidente di 2.0 MeV e, per Ag, Cd ed In, anche per energie piú elevate, che sono stati attribuiti in parte ai parametri atomici disponibili per i calcoli delle sezioni d’urto ed in parte all’inadeguatezza delle teorie che descrivono il processo di ionizzazione.
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17.
Summary A thermodynamic approach is used to describe the formation and the growth upon soluble nuclei due to an adiabatic expansion. Using the conservation laws, several parameters may be expressed as functions of pressure, which is here the only independent variable. In particular, the variation of the droplet radius with pressure is presented.
Riassunto Si propone un modello termodinamico di formazione e crescita di gocce su nuclei solubili per effetto di un’espansione adiabatica. Sfruttando le leggi di conservazione è posibile esprimere vari parametri in funzione della pressione, che è qui l’unica variabile indipendente. Il modello mostra, in particolare, la variazione del raggio della goccia con la pressione.

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18.
Summary On the basis of the results obtained by methods of molecular dynamics by Rahman on liquid Ar, it is empirically shown that the harmonic spectrum of the atomic motion can be interpreted as a sum of two contributions. A ?preliminary? frequency spectrum, obtained by considering every possible (practically harmonic) motion of an atom in the field of its nearest neighbours, duly transformed to take account of the very short duration of the single monochromatic oscillations, constitutes one of the contributions interpretable as a superposition of disordered ?local oscillations?. The other contribution, interpretable as a superposition of travelling waves, is given by a sum of two bands having some analogy with Rayleigh-Debye bands, but having the customary cut replaced by a factor of the form exp [−(ω/ω0)2] whose physical meaning is that only oscillations having an amplitude larger than a minimal value appear as travelling waves. These bands come into evidence when the spectrum of the local oscillations is subtracted from the harmonic spectrum. The lower frequency band is quite small (area about 2% of the total area of the spectrum) and suggests the existence of transverse waves (in the field of 1012 Hz.)
Riassunto Sulla base dei risultati ottenuti con metodi di dinamica molecolare applicati da Rahman al caso dell’argon liquido, si mostra empiricamente che lo spettro armonico dei moti atomici in questo liquido si può interpretare come somma di due contributi. Uno spettro di frequenza ?preliminare? ottenuto considerando tutti i possibili moti di un atomo nel campo dei suoi vicini piú prossimi, debitamente transformato per tener conto della brevissima durata delle singole oscillazioni, costituisce uno dei contributi, interpretabile come sovrapposizione disordinata di ?oscillazioni locali?. L’altro contributo, interpretabile come sovrapposizione di onde viaggianti, risulta formato da due bande aventi una certa analogia con le bande di Rayleigh-Debye nelle quali però l’abituale taglio discontinuon è sostituito da un fattore exp [−(ω/ω0)2] il cui significato fisico è che soltanto oscillazioni con un’ampiezza superiore ad un minimo (legato al valore di ω0) appaiono come onde viaggianti. Queste bande di onde viaggianti si evidenziano quando lo spettro delle oscillazioni locali è sottratto dallo spettro atomico. La banda di frequenza minore è molto piccola (area di circa il 2% dell’area totale dello spettro) e suggerisce l’esistenza di onde trasversali (nel campo di 1012 Hz).
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19.
Summary The Knotek-Feibelman mechanism of desorption is analysed in the context of a microscopic dynamical theory that has been proposed recently for closed-band systems. To understand the physical contents of the general equations, the probabilityP of ionic desorption is derived analytically in several selected model situations as a function of the characteristic desorption timet o. Although typicallyt o is quite long compared to the inverse level widthW B −1, the results show very significant deviations from the limit of small velocities. This is due to the fact thatP is not primarly determined by the level width, but by the structures, like peaks and singularities, that are contained in the two-hole continuum. Such features, that are completely missed in the traditional approach that represents the continuum by a Lorentzian, are naturally enbodied in the present theory. They may originate from the position of the adatom energy level ɛ relative to the substrate band and/or by hole-hole correlation. When split-off localized states arise,P may become comparable with unity even in the limit of small velocities, giving raise to the Knoteck-Feibelman reneutralization bottleneck; however, this is not the case when the localized states are readsorbed by the continuum in the course of desorption. An explicit example of this behaviour is given. On the other hand, when ions desorb from ionic crystals with a large Madelung energy, the bond-breaking process may approach the sudden limit. A strongly nonadiabatic behaviour is then predicted, including a correlation-induced enhancement ofP by several orders of magnitude, even in bandlike situations. This rapid variation leads to suggestions for a new experiment that should enable us to see the effects of a fine tuning of the electronic parameters.
Riassunto Il meccanismo di Knotek e Feibelman di desorbimento è studiato nel contesto di una teoria quantistica dinamica che è stata recentemente proposta ed è applicabile al caso di sistemi con bande chiuse. Al fine di mettere in luce il contenuto fisico delle equazioni generali, si sono scelte alcune situazioni modello per le quali si è ottenuta analiticamente la dipendenza della probabilitàP di desorbimento ionico dal tempo caratteristico di desorbimentot o. Benchè tipicamentet o risulti molto piú lungo della larghezza inversaW B −1 del livello, i risultati dimostrano cheP può deviare in modo molto significativo dal limite di velocità basse. Infatti,P è determinato principalmente non dalla larghezza del livello, ma dalle strutture (picchi e singolarità) che sono contenute nel continuo. Questi aspetti sono ignorati completamente nell'approccio consueto, che rappresenta il continuo con una lorentziana, ma sono inclusi in questa teoria in modo naturale. Una possibile origine di strutture nel continuo è rappresentata da una posizione del livello eccentrica rispetto alla banda del substrato; un'altra, dalla correlazione buca-buca. Se ne risultano stati disereti isolati dal continuo,P può essere dell'ordine dell'unità anche nel limite di velocità basse, e questo è appunto il ≪collo di bottiglia≫ che impedisce la rineutralizzazione secondo Knotek e Feibelman; questo non avviene, però, se lo stato discreto è riassorbito dal continuo nel corso del desorbimento. Di tale fenomeno è fornito un esempio esplicito. D'altra parte, quando gli ioni desorbono da cristalli ionici con un'elevata energia di Madelung, il processo di rottura del legame può avvicinarsi al limite repentino. La teoria allora predice un comportamento fortemente non adiabatico, in cuiP è accresciuta di ordini di grandezza dagli effetti di correlazione, anche in situazioni in cui lo spettro è di tipo banda. Questa rapida variabilità diP porta a suggerimenti utili per verificare, con un nuovo esperimento, gli effetti di piccoli aggiustamenti dei parametri elettronici.
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20.
Summary We have measured the XANES (X-ray absorption near edge structure) spectra on the manganese and metal MeK-edges of the intermetallic perowskites Mn3MeX (X=N, Me=Mn, Cu, Zn, Ga, Sn; X=C, Me=Ga, Sn) to investigate the distribution on the partial density of the empty states. The information on the local electronic structure at the two differents sites, obtained from the spectra in the first 10 eV above the onset, is discussed in terms of one-electron band model. The relative shape changes in the spectra between the different compounds are explained by the different magnitude of hybridization between the electronic states of different atoms and/or the filling of the empty band by the electrons supplied by the substituted metal. Moreover, information about the local geometrical structure has been obtained from the (10÷50) eV range of the spectra.
Riassunto La distribuzione della densità parziale degli stati vuoti nelle perovskiti intermetalliche Mn3MeX (X=N, Me=Mn, Cu, Zn, Ga, Sn; X=C, Me=Ga, Sn) è stata studiata mediante spettroscopia XANES (X-ray absorption near edge structure) alle soglieK del Mn e del metallo Me. Le informazioni sulla struttura elettronica locale di entrambi i siti, ottenute dall’analisi dei primi 10 eV degli spettri XANES, sono discussed in termini di un modello proposto. Il cambiamento relativo della forma negli spetttri dei diversi composti è posto in relazione alla differente ibridizzazione tra stati di atomi diversi e/o dal riempimento degli stati della banda vuota con elettroni forniti dal metallo sostituente. Sono state anche ottenute informazioni sulla struttura geometrica locale analizzando gli spettri nell’intervallo da 10 a 50 eV.
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